martedì 8 dicembre 2009

le proposte del Partito Rifondazione Comunista

Rifondazione propone
Tre campagne per l’istituzione del reddito sociale, per l’effettiva applicazione della legge sull’odontoiatria pubblica e per la ripubblicizzazione dell’ acqua



Nella drammatica situazione di crisi che il Paese sta attraversando, lontana ancora da una sua rapida conclusione, serve un salto di qualità nella comprensione e gestione dei diffusi problemi economici, materiali e psicologici dei cittadini. Basti pensare che, secondo una ricerca condotta dalle Università Cattolica e Bocconi di Milano, il 4,4% delle famiglie residenti in Italia, ovvero tre milioni di persone, vive sotto la soglia di povertà alimentare. Se la spesa per cibo e bevande è inferiore a 222,29 euro al mese scatta l'allarme indigenza, è questo il limite individuato a livello nazionale dallo studio, che ha messo a punto anche indici regionali per tenere conto del differente costo della vita. Così le soglie di povertà oscillano a Nord tra i 233-252 euro, al centro tra i 207-233 euro e nel Mezzogiorno tra i 196-207 euro. Un milione e mezzo di famiglie si trova, quindi, in grave difficoltà ad acquistare quelli che sono prodotti necessari per vivere, come pane, pasta, carne. La causa principale di questa situazione (nel 60% dei casi) è la perdita del lavoro.
Ritenere che una situazione del genere si possa sanare da sola o, come dice Berlusconi, si possa risolvere “pensando positivo” è da irresponsabili. Al contrario, Rifondazione Comunista pensa che lo Stato, gli Enti locali, il “pubblico” devono, come sancisce la nostra Costituzione all’articolo 3, (“è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona …”) farsi carico di tutti i cittadini e non solo, tramite “scudi” e condoni, degli evasori e speculatori.
Rifondazione ha operato e si muove lungo questa prospettiva. Per questo lancia tre campagne politiche che danno risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Si tratta dell’istituzione del reddito sociale a favore di disoccupati , precari e inoccupati, della effettiva applicazione della legge regionale nr. 7 sulla “assistenza odontoiatrica, protesica ed ortesica” e della legge di iniziativa popolare che chiede il ritorno ad una gestione interamente pubblica del ciclo dell’acqua.
1-Le privatizzazioni dei servizi pubblici essenziali fatte in questi anni dimostrano in abbondanza che l’aumento dell’incidenza dei privati nella gestione dei servizi pubblici, in particolare dell’acqua, significa aggravio di tariffe, riduzione dei servizi e penalizzazione dei ceti più deboli. Ultimo esempio, nella nostra regione, è quello del deposito cauzionale sulle bollette dell’acqua di 75 euro che “Umbria Acque spa” pretendeva dagli utenti. Un provvedimento vessatorio, figlio di una visione privatistica della gestione dei beni comuni, contro il quale Rifondazione Comunista fin dall’inizio ha espresso la sua contrarietà. Noi pensiamo che l’intero ciclo dell’acqua, in quanto “bene comune” deve essere gestito dalla mano pubblica secondo criteri, sicuramente di economicità, ma che non possono ridursi alla semplice ricerca del profitto. Per questo nei mesi scorsi Rifondazione Comunista è stata protagonista, assieme ad altre forze, nella raccolta di firme (oltre 400.000) per la proposta di legge popolare che ri-pubblicizzi l’acqua come bene comune.
2-Lo scorso anno il gruppo consiliare regionale di Rifondazione Comunista è riuscito a far approvare la legge nr. 7 sulla “assistenza odontoiatrica, ed ortesica” e, più recentemente ha incalzato la Giunta regionale ad approvare il relativo regolamento di attuazione per dare concreta applicazione a tale legge.
Questo provvedimento è volto non solo al potenziamento dei servizi pubblici di odontoiatria in modo da avere, in ogni distretto sanitario l’attivazione di “due poltrone”, ma anche ad un forte abbassamento dei costi (circa il 50%) per i cittadini che si rivolgano agli studi dentistici privati convenzionati, mediante la predisposizione di un tariffario regionale concordato. Adesso che l’iter legislativo è concluso non sono più tollerabili ritardi, da parte delle USL e Distretti sanitari, nell’attivazione di questo servizio.
Rifondazione Comunista vigilerà nelle prossime settimane affinché si dia concreta possibilità ai cittadini di usufruire di questo servizio.
3– In queste settimane Rifondazione Comunista ha presentato una proposta di legge a firma del consigliere regionale Stefano Vinti per l’istituzione di un reddito sociale a favore di disoccupati, precari e inoccupati.
La proposta prevede la destinazione di circa 7.000 euro annui oltre ad alcuni servizi a costi agevolati, ai soggetti appartenenti alle categorie sopra richiamate, alla condizione che i disoccupati siano residenti in Umbria da almeno due anni, iscritti ai Centri per l'impiego, (dimostrando così di cercare realmente un lavoro), avere un reddito precedente non superiore agli 8mila euro ed infine non aver maturato diritti alla pensione.
L’introduzione del reddito sociale assume una rilevanza centrale in tema di democrazia redistributiva. Certo di fronte alla crisi sarebbero necessarie forme generalizzate di sostegno al reddito a livello nazionale, perché l’Italia è uno dei pochi paesi in Europa privo di misure del genere. Comunque, di fronte al disagio sociale anche misure parziali a livello regionale possono essere utili.
Insomma, di fronte alla crisi economica, le istituzioni pubbliche, a partire dagli Enti Locali, hanno gli strumenti per intervenire, ma molto spesso manca la volontà politica.
Rifondazione Comunista lavora quotidianamente, sia nelle istituzioni che nella società, per la difesa del reddito dei lavoratori, disoccupati, precari e pensionati. Per il miglioramento e l’estensione dei servizi sociali, per la gestione pubblica dei beni comuni.


PECS, Il confronto delle idee nr. 10, Novembre 2009

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