mercoledì 3 febbraio 2010

Calistri (Socialismo 2000): primarie di coalizione e convergenza su candidato unico. Sinistra Democratica batta un colpo


Bisognerebbe chiedere la penna in prestito ad un Ionesco o un Tardieu o un Beckett o ad un altro grande del teatro dell'assurdo, per descrivere la vicenda che si sta vivendo all'interno del centro sinistra per l'individuazione del candidato Presidente da presentare alle prossime elezioni regionali: un partito, il Partito Democratico, che nazionalmente quasi si vanta di aver inventato le primarie, o comunque di averle introdotte in Italia quale pratica massima di democrazia e partecipazione popolare, che per mesi tuona di non volere giammai ricorrere alle primarie e che l'indicazione del candidato spetta al gruppo dirigente allargato, ma poi, letteralmente dalla sera alla mattina si converte alle primarie. Quando le altre forze della coalizione (Italia dei Valori esclusa perché a tutt'oggi non si è mai fatta vedere al tavolo della coalizione) si dicono d'accordo con primarie che coinvolgano tutto il centro sinistra, arriva l'alto là del Partito Democratico. Ma che scherziamo, primarie si, ma solo quelle che dico io, dove tutti possono partecipare, anzi più ampia è la partecipazione e meglio è, ma chi gareggia, i candidati, lo decido io. Il senatore democratico Agostini fin dall'inizio solitario fautore delle primarie e per lungo tempo candidato unico alle stesse, una volta ottenute le primarie, si ritira lanciando strali infuocati contro il suo partito ed i suoi amici di corrente. Il segretario provinciale del PD, Stramaccioni, si dimette all'indomani della scelta delle primarie, definendo, di fatto, il gruppo dirigente del PD una manica di incapaci. Altri pezzi importanti del PD, ad iniziare dal sindaco Locchi, si ritirano storcendo il naso. Le altre forze della coalizione, ad eccezione di Rifondazione Comunista, che pur avevano chiesto primarie di coalizione attonite, un po' sbandate, si acconciano ad aspettare gli esiti della competizione interna al PD, schierandosi, apertamente o sottobanco, per uno o l'altra dei candidati, che intanto sono scesi a due. Ovviamente, manco a dirlo, dei problemi dell'Umbria, di come affrontare nel prossimo quinquennio il combinato disposto di effetti della crisi ed avanzare di un progetto di federalismo voluto dal governo di centro destra, iniquo e non solidale, solo per citare due temi specifici, di tutto ciò non se ne parla.
C'è veramente di che chiedere scusa a tutte le elettrici ed elettori di centro sinistra che tra lo sgomento e l'indignato assistono attoniti a questa vicenda.
Di fronte a questo insopportabile atteggiamento di autosufficienza del Partito Democratico, che forse pensa di essere il PCI degli anni sessanta e non si ricorda che alle ultime europee e sceso al 34% con una PdL al 36%, è necessario che le altre forze della coalizione battano un colpo. Rifondazione Comunista e Socialismo 2000 lo hanno fatto. Coerentemente con quanto da sempre sostenuto al tavolo della coalizione, non solo hanno continuato a chiedere primarie di coalizione, ma per dimostrare che facevano sul serio hanno presentato un candidato, il sindaco di Gubbio Orfeo Goracci, e, cosa non di poco conto, un programma, che parla di piano regionale del lavoro, di reddito sociale, di nuove misure per la piccola impresa, di Italia mediana, e così via: un programma che parla dell'Umbria e parla agli umbri. Il resto della coalizione cosa spetta.
Mi rivolgo sopratutto alle compagne ed i compagni di Sinistra Democratica. Anni fa abbiamo fatto la scelta di non entrare nel Partito Democratico, di non acconciarci ad essere la sinistra di un qualcosa che, a nostro avviso, non aveva più alcuna connotazione di sinistra e ci siamo avviati lungo un percorso che aveva come meta la costruzione di una nuova sinistra forte ed autonoma. Adesso è il momento di dimostrare la nostra autonomia dal PD, uno scatto di orgoglio. Uniamoci tutti per chiedere primarie di coalizione e troviamo un'intesa su di un candidato della Sinistra.

Franco Calistri
Socialismo 2000 Umbria

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