lunedì 1 marzo 2010

Un primo marzo per l'integrazione e contro il razzismo

di Stefano Vinti, Segretario Regionale PRC-Umbria

Rifondazione comunista dell’Umbria sostiene la campagna unitaria “primavera antirazzista”, che si svolgerà da oggi 1 marzo al 21 marzo (promossa da un collettivo di organizzatori tra cui Acli, arci, cgil, nessun luogo è lontano, Sos razzismo, Uil) fatta di iniziative, momenti di lotta, sensibilizzazione e dialogo interculturale, a difesa e promozione dei diritti dei migranti.
Dopo i fatti di Rosarno e la continua strisciante avanzata delle pulsioni razziste fomentate dalla destra e dall’egoismo leghista, un fenomeno potenziato dalla crisi economica e dalla guerra tra poveri che si vuole scatenare per scaricare le contraddizioni della crisi, è necessario più che mai che nei diversi territori del Paese si sviluppi un movimento, che si nutre di fatti concreti, per valorizzare il ruolo e la presenza dei migranti in Italia, per contrastare ogni forma di discriminazione e di razzismo, per reclamare l’estensione dei diritti sociali e politici a tutti i residenti nel territorio italiano.
È quindi necessario che oggi le 60 piazze dell’iniziativa “Primo marzo- Una giornata senza di noi” si colorino di giallo per dire basta alle campagne denigratorie e xenofobe, alle politiche discriminatorie e al razzismo istituzionale e per promuove un'immagine positiva e propositiva dell'Italia che sa convivere.
Ma soprattutto per dire basta alle politiche discriminatorie, che in questi ultimi anni hanno portato alla approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della Costituzione Italiana e della Carta europea dei Diritti Fondamentali da poco divenuta vincolante in tutta Europa con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona.
Rifondazione comunista dell’Umbria contribuirà al successo di questa battaglia di civiltà che coinvolge quattro milioni di cittadini stranieri che rappresentano una risorsa importante per il nostro Paese e sono parte di una sfida importante per una vera integrazione in una società multietnica.

Nessun commento:

Posta un commento

Di la tua