sabato 10 aprile 2010

Stangata da 5 miliardi

Crollano i redditi delle famiglie e si riduce il potere d'acquisto, ma il governo è pronto a varare - con decreto legge - una stangata (che ora viene chiama «manovra correttiva») da 4-5 miliardi. Ancora una volta Tremonti e Berlusconi a metà anno sono costretti ad ammettere (come lo scorso anno) che i conti pubblici presentati in precedenza erano «taroccati» e senza manovra correttiva l'Italia rischia di andare a fondo. Ma perché una manovra correttiva quando da settimane il governo non fa che ripetere che l'Italia sta meglio degli altri paesi e che la ripresa è in corso? Tremonti in serata ha smentito le indiscrezioni, affermando che una manovra - pari allo 0,5% del Pil - è prevista, in base agli accordi Ue, solo per il 2011. Ma i dubbi rimangono: secondo alcuni esperti ci sarebbe per il 2010 addirittura un «buco» attorno ai 10 miliardi.
La necessità di una manovra correttiva sarebbe stata anticipata ieri da Silvio Berlusconi durante una riunione di partito. Tra le spese da rifinanziare le missioni all'estero, ma non si escludono nuove risorse per gli ammortizzatori sociali vista l'esplosione della Cig. E per questo che il governo metterà le mani in tasca agli italiani, magari con l'alibi di aiutare i ceti più indigenti. Si parla, pudicamente, di un intervento di «manutenzione» della Finanziaria triennale, come già fatto nel 2009. E, quando il quadro macroeconomico, consentirà una definizione più esatta dei tendenziali e dell'entità della manovra, il decreto sarà messo a punto e presentato al parlamento con la Relazione economica e finanziaria che teoricamente dovrebbe essere presentata a fine aprile. Come sottolineano le fonti interpellate dalle agenzie, l'intervento non sarebbe mirato a una correzione dei conti, ma solo al finanziamento di spese correnti. Una valutazione ancora più approfondita potrà essere fatta a fine maggio, con il quadro dell'andamento delle entrate fiscali. Incredibile la dichiarazione del viceministro dell'Economia, Giuseppe Vegas: «mai saputo niente».Le reazioni dell'opposizione non si sono fatte attendere: «il solo fatto che emerga l'esigenza di una manovra correttiva è la dimostrazione delle difficoltà reali della finanza pubblica. Difficoltà che il Governo continua a negare. Il bisogno di finanziare la spesa corrente è la prova che i conti sono fuori controllo». A dichiararlo è stato il capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera, Pierpaolo Baretta. Che poi ha aggiunto: «solo pochi mesi fa è stato fatto un condono con lo scudo fiscale e ora siamo punto e a capo. Una svolta nella politica economica del governo è l'unica strada possibile e va fatta in Parlamento. La nuova legge di bilancio deve diventare l'occasione per cambiare registro».
Gli ha fatto eco Massimo Donati, capogruppo dell'Italia dei valori: «le voci sulla manovra correttiva sono preoccupanti. I conti dello Stato già sono in rosso ed una manovra per coprire altri buchi rivela una situazione allarmante». Poi ha aggiunto: «Tremonti venga subito in Parlamento a spiegare la situazione, senza ricorrere a trucchi ed espedienti creativi». Ancora più dura la dichiarazione di Gianni Pagliarini, della Federazione della Sinistra: «Tremonti dica come stanno le cose. Il rischio è che gli italiani a giugno si trovino ulteriormente salassati. Il governo non solo non ha abbassato le tasse o calmierato i prezzi di tariffe e bollette, ma dopo aver tagliato i trasferimenti ai Comuni, ora si appresta a colpire i cittadini con una nuova manovra finanziaria. Passate le elezioni, si scopre il suo vero volto antipopolare».



Galapagos, Il Manifesto

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