venerdì 30 luglio 2010

VOLANTINO

Tremonti, Berlusconi, Bossi
contro i lavoratori….
…dalla parte di ladri, banchieri, padroni e speculatori
Ø Il trio Berlusconi, Tremonti e Bossi mette le mani nelle tasche dei lavoratori. La manovra da 25 miliardi colpisce chi vive del proprio lavoro. I grandi patrimoni, la speculazione finanziaria, gli evasori non verseranno un euro e, sentitamente, ringraziano.
Ø La crisi, esito delle politiche neoliberiste, della deregolamentazione finanziaria, delle privatizzazioni, dei bassi salari e dell’alta precarietà del lavoro, dovrebbe essere pagata nuovamente, secondo “lor signori” dai lavoratori. Ma se in questi anni, come ha detto Berlusconi, “abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità”, ciò non riguarda lavoratori e pensionati, sulle cui spalle è ricaduto tutto il peso del risanamento dei conti pubblici degli ultimi 20 anni.
Ø Si vuol far credere che la crisi del debito pubblico è causata dall’eccesso di spese pubbliche, in particolare della spesa sociale e pensionistica. Ma l’INPS ci dice che il 72% dei pensionati vive con meno di 1.000 euro al mese, e il 46% addirittura con meno di 500 euro. Mentre ISTAT e Banca d’Italia sottolineano che negli ultimi 20 anni salari, stipendi e pensioni hanno perso il 20% del proprio potere d’acquisto a favore dei profitti e delle rendite.
Ø La verità è che l’aumento del debito è strettamente legato ai miliardi di euro serviti per coprire i debiti del sistema bancario e salvare il sistema finanziario speculativo. A questo enorme disavanzo si aggiungono, per l’Italia, le politiche a favore dell’evasione ed elusione fiscale volte a garantire, per questa via, un sistema economico incapace di innovazione e investimenti.
Ø Il governo Berlusconi, dopo aver a lungo negato le difficoltà finanziarie, adotta una manovra socialmente iniqua ed economicamente nociva.

NOI NON PAGHEREMO LA VOSTRA CRISI

Ø In un Paese in cui il 10% della popolazione possiede il 45% della ricchezza, mentre il 50% ne possiede appena il 10%, non è possibile che a pagare siano sempre i soliti noti: lavoratori e pensionati.
Ø In un Paese che ha i salari e gli stipendi tra i più bassi d’Europa e in cui aumenta vertiginosamente disoccupazione e cassa integrazione, non sono accettabili il blocco dei contratti del pubblico impiego, il licenziamento di metà dei precari della P.A. (100.000 persone a spasso), il blocco del turn over (90.000 mancate assunzioni ogni anno)
Ø In un Paese dove lo stato sociale è già sotto finanziato rispetto al resto d’Europa, è immorale tagliare di 15 miliardi i trasferimenti agli Enti Locali che si tradurranno in ulteriori tagli dei servizi ai cittadini e in aumenti di tariffe.
Ø In un Paese dove ogni anno si contano 120 miliardi di evasione fiscale e 50 miliardi di evasione contributiva, è criminale varare, con cadenza quasi annuale, condoni come lo “scudo fiscale” di pochi mesi fa.
Ø In un Paese dove l’INPS, con 8 miliardi di avanzo, finanzia il deficit dello Stato e in cui il fondo lavoratori dipendenti paga le pensioni dei dirigenti di azienda è profondamente ingiusto ridurre le prestazioni previdenziali ed aumentare l’età per la pensione.

Non è vero che a pagare debbano essere sempre gli stessi.
E’ POSSIBILE COSTRUIRE UN’ALTERNATIVA


v CONTRASTO ALLA SPECULAZIONE. Si può fare ripristinando meccanismi di controllo dei movimenti a breve dei capitali, proibendo le vendite allo scoperto dei titoli di Stato, obbligando la BCE a politiche antispeculative.
v FISCO PIU’ GIUSTO. Che contrasti davvero l’evasione e l’elusione; che porti la tassazione sulle rendite a livello europeo, che introduca una patrimoniale sulle grandi ricchezze; che reintroduca l’ICI sui redditi più alti; che diminuisca la pressione fiscale su lavoratori e pensionati.
v UN PIANO PER IL LAVORO E L’AMBIENTE. Con un nuovo ruolo pubblico in economia e nel credito, nella ricerca e nelle politiche industriali. Servono piani per la mobilità sostenibile, per l’efficienza energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili, per la messa in sicurezza del territorio. Servono investimenti nella rete idrica, per ridurre gli sprechi. Serve bloccare le grandi opere (Ponte sullo stretto e TAV Torino-Lione, che da sole valgono 21 miliardi di euro). Servono più servizi sociali.
v CONTRASTO ALLA PRECARIETA’. Stabilizzando i precari della P.A. Estendendo gli ammortizzatori sociali e introducendo il reddito sociale minimo. Abolendo la legge 30 e difendendo i diritti del lavoro.
v PIANO PER LA CONOSCENZA. Che blocchi i tagli a scuola, università e ricerca.
v ECONOMIA DI PACE. Tagliando le spese militari, i 15 miliardi per i nuovi caccia F30, la missione in Afghanistan.


La Federazione della Sinistra chiede alle forze dell’opposizione di non cedere alle lusinghe bipartisan, ma di costruire una mobilitazione unitaria
contro la manovra economica e contro le politiche reazionarie
del trio Berlusconi, Tremonti e Bossi
a partire dall’appoggio alla
MANIFESTAZIONE della FIOM del 16 OTTOBRE
per il lavoro, i diritti, la democrazia sindacale
e la riconquista del contratto nazionale di lavoro
Circolo PRC "Pierino Ranieri" Torgiano

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