domenica 3 ottobre 2010

Le uova di Treviglio e Livorno e il coro degli angeli

Luogo del delitto: Treviglio, Bergamo. A Treviglio c'è una fabbrica di trattori, la storica Same, i cui operai stanno in stragrande maggioranza con la Fiom. Ieri c'è stato uno sciopero contro l'ennesimo accordo separato con la Federmeccanica siglato dalla Fim e dalla Uilm, con cui vengono autorizzate le deroghe a un contratto nazionale, separato anch'esso, firmato dagli stessi sindacati privi di qualsivoglia delega da parte dei lavoratori a trattare e decidere sulla loro vita e sul loro lavoro, tanto meno a cancellare di fatto il contratto nazionale. Un gruppo di operai è uscito dalla fabbrica e in corteo ha percorso il viale davanti allo stabilimento, infine si è recato davanti alla sede della Cisl per protestare contro l'ultima provocazione dei sindacati «complici», come il ministro Sacconi ama chiamare le organizzazioni di Bonanni e Angeletti, aggiungendo che la Cgil «deve compromettersi» liberandosi della Fiom e firmando ogni schifezza venga appoggiata sul loro tavolo. Durante la protesta qualche uovo è stato lanciato dai manifestanti ed è andato a spiaccicarsi sulla porta della Cisl di Treviglio. La notizia finisce qui, punto.Altro che punto, due punti e aperte le virgolette dentro cui si moltiplicano le indignate prese di posizione contro i barbari, peggio ancora violenti, o forse addirittura terroristi in nuce. E rieccoci tornati al punto di partenza: si possono violare le leggi, le regole e i contratti; si può seppellire ogni forma di democrazia, con le minoranze sindacali che si arrogano il diritto di imporre a tutti la loro volontà, senza riscontri di rappresentanza effettiva e senza verifica del consenso operaio. Una sola cosa non si può fare: protestare. Una volta, 48 anni fa, faceva discutere la rivolta operaia che si scatenava a Torino contro la sede Uil di piazza Statuto per contestare la firma di un accordo separato (guarda caso) alla Fiat, oggi fa scandalo un uovo e viene chiesta la lapidazione della Fiom, colpevole di «esacerbare gli animi» e di partecipare alla protesta operaia.Diciamo la verità: in tanti, troppi, vogliono la testa del sindacato dei metalmeccanici Cgil ed è sufficiente una frittata per dare di matto e presentare il conto. Alla Cgil, che condanna la Fiom ed esprime la sua solidarietà alla Cisl.
Loris Campetti, Il Manifesto

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