venerdì 10 dicembre 2010

La fame di Pannella e i ‘magnifici sei’

Diavolo d’un Pannella. Ringalluzzito dal lungo sciopero dei capelli, il vecchio leader ha smesso di tormentare i Radicali per dedicarsi al Paese. Si è astutamente infilato nella compravendita dei voti per il 14 dicembre. Avendo in dote sei parlamentari da spendere, ha incontrato Bersani e Berlusconi. Con il primo ha parlato della fame nel mondo. Con il secondo della fame dei Radicali.Ha detto che lui si muove a destra, al centro, a sinistra. Segue solo i valori. Se ne frega delle macerie de L’Aquila, dei roghi di Terzigno, dei disoccupati sui tetti, degli studenti sulle strade e del sangue che cola dal nuovo plastico di Vespa, dove vorrebbe abitare almeno qualche volta.Respinge l’ipotesi dei governi tecnici con Draghi, oppure Monti, oppure Montezemolo, ma se è libero anche Alonzo. Non lo persuade l’ultima proposta dei finiani che offrono a Berlusconi dimissioni, ma con reincarico in 72 ore, purché su un piede solo, più un contratto con Gazprom e dodici nuove nipoti di Mubarak in sei comode rate. Pensando alle rate ha avuto l’illuminazione. La sintesi. Il Papa straniero che sta bene a tutti. Candidare David Mills a Palazzo Chigi che è libertario, liberista e off-shore.
di Pino Corrias,
Il Fatto Quotidiano, 10 dicembre 2010

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