giovedì 27 gennaio 2011

ADESSO SCIOPERO GENERALE

Anteprima dell'editoriale di Paolo Ferrero, segretario nazionale del PRC, su Liberazione di domani


Innanzitutto un caro saluto a tutti i compagni e le compagne che oggi sono in piazza a manifestare. A poco più di tre mesi di distanza dal 16 ottobre ci ritroviamo di nuovo in piazza in tanti e tante, chiamati alla lotta dalla Fiom ma anche dai sindacati di base. Non solo metalmeccanici. Oggi ci saranno in piazza anche gli studenti, tanti precari, pensionati e tanti lavoratori delle altre categorie.
L’importanza della mobilitazione odierna è evidente: da un lato abbiamo l’attacco di Marchionne che punta a demolire il complesso dei diritti dei lavoratori, introducendo l’arbitrio nei rapporti di lavoro e distruggendo il sindacato di classe. Dall’altra abbiamo avuto il No di tanti operai e operaie prima a Pomigliano e poi a Mirafiori, così come abbiamo avuto le lotte degli studenti, dei ricercatori, dei precari contro il DDL Gelmini.
Da un lato la gestione capitalistica della crisi con il tentativo di scaricare tutti i costi della crisi sulle spalle dei lavoratori e dei giovani. Dall’altra la risposta dei lavoratori e dei giovani che non sono disposti a essere l’agnello sacrificale dei costi del capitalismo.
La giornata di oggi è quindi importante perché ancora più del 16 ottobre costituisce un passaggio di ricomposizione dei diversi soggetti che stanno pagando la crisi e lo fa non a partire da una lamentela ma da una volontà di lotta. Sta nascendo una avanguardia che non solo schifa Berlusconi e il suo governo ma esprime la più netta opposizione a Marchionne e alla sua filosofia che piace tanto a Veltroni.
E’ a partire da questo sentimento che passa dalla rassegnazione all’azione e che intreccia l’antiberlusconismo con la lotta contro i ricatti mafiosi di Marchionne, che si può cambiare qualcosa in Italia. Non è ancora un sentimento maggioritario, si tratta di una avanguardia ma di una avanguardia non isolata, di una avanguardia di massa.
Collante di questo sentimento e strumento organizzativo della sua mobilitazione è stata la Fiom. Di questo la ringraziamo nella consapevolezza che non può essere lasciata sola.
Per questo chiediamo alla Cgil di dichiarare lo sciopero generale, come ha chiesto ieri a gran voce la piazza di Bologna. Per questo siamo impegnati a costruire i Comitati "Uniti contro la crisi" su tutti i territori, per costruire un vero movimento di massa contro la gestione capitalistica della crisi.
Per questo diciamo alle altre forze della sinistra che si sono opposte ai diktat di Marchionne che occorre andare uniti alle elezioni: dobbiamo dare un punto di riferimento politico a tutti coloro che in questo paese oggi sono in piazza e vogliono cacciare Berlusconi e sconfiggere l’arroganza di Marchionne.
Paolo Ferrero, segretario PRC

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