martedì 18 gennaio 2011

PER GIANCARLO ANTOGNONI

Lettera per un compagno che ci ha lasciato

Caro Giancarlo, ti ricorderemo per sempre come uno straordinario amico e come un meraviglioso compagno: sincero ed onesto, volenteroso, amante del proprio paese.
Il tuo impegno per Torgiano è stato generoso e prezioso. Non ti risparmiavi, non ti faceva fatica lavorare per una cosa a cui credevi nel profondo e di cui in tanti, spesso, ci siamo approfittati. Ma per te era di vitale importanza essere presente in prima persona nelle varie manifestazioni ed iniziative del paese, che periodicamente venivano organizzate.

Sognavi una Torgiano diversa, più solidale, e quelle manifestazioni ti facevano sperare che questo tuo sogno si potesse avverare. In ogni momento di vita sociale esprimevi questa tua sincera passione, con il tuo solito modo genuino e diretto, pronto alla battuta vera ed efficace. La tua umiltà era di gran lunga superiore a qualsiasi presunzione e spiazzava tutti per la sua oggettiva lungimiranza.
Ti indignavi per le ingiustizie, avevi la capacità di interpretare nel modo giusto situazioni complesse. La tua schiettezza a volte si mostrava con la rabbia tipica di chi non sopporta le ingiustizie, ma questa rabbia era il sintomo di un sentimento sincero: quello di un amore infinito della verità, di un’idealità alta, di un pensiero del mondo che non si arrende alle sconfitte, ma che cerca continuamente di lottare per una società diversa, fatta di uomini liberi ed uguali.

Era quest’idea che ti faceva continuare a sperare che un giorno le cose in cui credevi si sarebbero realizzate ed hai continuato ad impegnarti sempre con rinnovata passione.
La tua concezione della democrazia nasceva dalla tua condizione di lavoratore e si fondava sul fatto che solo attraverso il lavoro l’uomo può emanciparsi e liberarsi da ogni forma di sfruttamento, può costruire la sua dignità, può concorrere alla costruzione di un’idea di alternativa di società. E nella tua “Perugina” hai dato tutto te stesso, come era nella tua natura. Sei stato protagonista nelle lotte operaie degli anni settanta; hai lavorato con impegno e professionalità. Ti piaceva parlare dei tuoi anni di operaio e i tuoi racconti erano dotti ed interessanti: ci informavi con minuzia di particolari delle evoluzioni, tecnologiche ed economiche, di un’azienda che ha segnato la storia di un’intera regione.
Sei stato e sarai un esempio per tanti giovani i cui ideali vengono troppo spesso, nell'attuale società, attenuati e sostituiti con cose effimere.
Ci mancherai, ci mancheranno le tue battute, i tuoi ragionamenti, ci mancherà la tua intelligenza.
Siamo vicini a tutti i tuoi cari ai quali hai dato tutto il tuo amore e che amorevolmente te lo hanno ricambiato.
Ti salutiamo con questa poesia di Luigi Pirandello che crediamo rappresenti bene il tuo modo di vedere le cose:
“...Perchè una realtà non ci fu data e non c'è;
ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere;
e non sarà mai una per sempre,
ma di continuo e infinitamente mutabile...”

Con grande affetto
I compagni del circolo di Torgiano

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