martedì 19 luglio 2011

BASTA AFFITTI IN NERO

Affitto in nero? Ora si può
denunciare il proprietario e
pagare di meno

Con la legge della cedolare secca, gli
inquilini in nero possono obbligare il
proprietario a stipulare contratti d
'affitto 4+4 arrivando a pagare il 90% i
n meno del canone d'affitto.
Ecco cosa fare


Pagare poche decine di euro d'affitto è il sogno di molti. In genere però la quota mensile di un affitto è decisamente più alta. Soprattutto per gli studenti fuorisede, che devono farsi mantenere dai propri genitori oppure devono trovare un lavoro part-time per non gravare troppo sulla famiglia d'origine. Sono molti gli studenti fuorisede che non hanno un regolare contratto d'affitto e che ogni mese si ritrovano a pagare ai proprietari della casa in cui vivono un affitto in nero. Spesso questa situazione è accettata da entrambe le parti: i proprietari evitano di pagare le tasse per la registrazione del contratto e gli inquilini in cambio pagano un canone inferiore a quello che gli verrebbe richiesto in caso di contratto. Ma le cose potrebbero cambiare.
casa_soldiCon il decreto legislativo 23/2011, articolo 3, commi 8 e 9, infatti, i proprietari che non hanno regolarizzato la situazione degli inquilini che vivono nella loro casa, trasformando l'affitto in nero in un regolare contratto di locazione, potrebbero essere costretti a stipulare contratti 4+4 ad un canone mensile anche 10 volte più basso di quello attuale. Cosa dice la legge? I proprietari delle case in affitto avevano tempo fino al 6 giugno per usufruire della "cedolare secca" e registrare il contratto d'affitto. Dopo questa data, tutti gli inquilini in nero possono rivolgersi ad un avvocato dell'Unione Inquilini e denunciare il proprietario di casa.
La legge è dalla parte degli inquilini e stabilisce che il proprietario dovrà registrare un contratto di locazione di 4 anni, rinnovabile per altri 4 anni (il cosiddetto 4 + 4) ad un prezzo inferiore del 90% al prezzo di mercato. Per il canone d'acquisto, infatti, si considererà il valore catastale dell'appartamento, che è nettamente inferiore al valore di mercato. Gli inquilini dovranno però dimostrare di pagare un affitto e di non essere semplici "ospiti". Per dimostrarlo è necessario avere o la ricevuta di un pagamento o una utenza di luce o gas intestata.
Se il proprietario si fa pagare in contanti senza rilasciare una ricevuta o non ha permesso agli inquilini di intestarsi nessuna utenza nell'abitazione, potrebbe quindi essere complicato cercare di sfruttare la legge per farsi ridurre il canone d'affitto. Qualcuno però c'è riuscito. A Roma, nel quartiere di San Lorenzo, un affittuario, con l'aiuto dell'avvocato dell'Unione Inquilini Roma, Guido Lanciano, ha ottenuto il contratto 4+4 e pagherà solo 80 euro al mese invece degli 800 che pagava prima. E sono molti gli inquilini che si stanno rivolgendo agli avvocati per intentare la causa. E' però importante sottolineare che per registrare i contratti non è indispensabile passare attraverso una causa. Con la registrazione, infatti, parte in automatico un contratto di 4 anni + 4 e un canone pari a tre volte la rendita catastale.

Massimo Pasquini della segreteria nazionale dell'Unione Inquilini ha spiegato a RomaToday cosa dice la legge e cosa devono fare gli inquilini: “La normativa prevede che a questi contratti si applichi da un lato una durata della locazione stabilita in quattro anni (più quattro) che decorrerà dal momento in cui verrà effettuata, ormai in ritardo, la registrazione, volontaria o d'ufficio; dall'altro un canone annuo di locazione fissato in misura pari al triplo della rendita catastale. La procedura che l'inquilino deve seguire non è semplicissima. Innanzitutto va verificata l'effettiva mancata registrazione del contratto di locazione da parte del locatore. In secondo luogo poi si deve procedere con la registrazione del contratto di locazione. In terzo luogo va presentata all'Agenzia delle Entrate una denuncia nella quale dichiara i propri dati personali e quelli del locatore, la data di inizio della locazione e il canone corrisposto, unitamente ai documenti a prova delle dichiarazioni rilasciate. Infine va verificata la rendita catastale dell'immobile occupato per calcolare poi l'affitto. A questo punto parte una raccomandata al proprietario che non può far altro che prenderne atto”.
Guido Lanciano consiglia a chi si trova in questa situazione
"di affidarsi alle varie associazioni di inquilini e agli avvocati che loro mettono a disposizione. Questo sia per la difficoltà della procedura, sia per il muro che si incontra all'agenzia delle Entrate, dove le informazioni in merito sono scarse e dove c'è una sorta di ostruzionismo a favore dei proprietari. La legge però è chiara e imponendosi non si può non farla rispettare".
L'Unione Inquilini ha dato il via ad una campagna d'informazione
, soprattutto in vista del fatto che in questo periodo sono molti gli studenti che cercano casa per iniziare l'università a settembre, come dichiara sempre Pasquini: "E' infatti quello il periodo in cui iniziano le locazioni degli studenti. E soprattutto a studenti e immigrati ci rivolgeremo in quanto sono loro le figure che più spesso si vedono imporre locazioni in nero. Approssimativamente, considerando i soli studenti fuorisede a Roma, che sono circa 70.000, possiamo dire che il 90% di loro vive in affitto con contratti a nero".
Ma Roma non è l'unica città dove stanno iniziando ad arrivare le denunce.
Anche a Genova, gli inquilini si stanno muovendo, come racconta Stefano Salvetti, presidente del Sicet di Genova (il Sindacato Inquilini Casa e Territorio) al quotidiano Il secolo XIX: "Ho già cinque casi da seguire. Attendo solo che dalla sede nazionale di Roma mi mandino la modulistica appropriata, perché vogliamo fare le cose per bene". Mentre Enrico Viani, segretario provinciale del Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) racconta di aver preso in carico 3 denunce, ma è certo che "molte altre seguiranno perché al momento tanti non conoscono ancora questa legge, quindi non sanno di poter far valere i propri diritti".
IMPORTANTE:
per registrare i contratti non si dovranno fare delle cause. Con la registrazione, infatti, parte in automatico un contratto di 4 anni + 4 e un canone pari a tre volte la rendita catastale.

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