giovedì 11 agosto 2011

CHI TRADISCE FINISCE SERVO. VALTER VELTRONI DOCET

Vetroni appartiene a quella classe politica che in Italia, in nome della propria sopravvivenza, ha distrutto la sinistra politica senza averla costruita. Lui come la maggior parte dei pentiti del comunismo - l'ex gruppo della FGCI che ha sempre più aderenti - intende il nuovismo come arma per competere con la destra nel ruolo di miglior servitore di banche e padroni e ripulirsi dal vecchiume della lotta di classe.


Questa mattina, nel disastro della crisi rispunta fuori Veltroni con un'intervista che evidenzia che al peggio non c'è mai fine. Non solo Veltroni dice che non bisogna andare alle urne proponendo il governo delle banche, non solo difende gli usurai della BCE che ci stanno imponendo un ricatto senza precedenti, ma ciliegina sulla torta apre alla possibilità d'inserire nella nostra carta costituzionale il vincolo del pareggio di bilancio che ne scardinerebbe il suo contenuto progressivo.
Vetroni è un traditore, la sua storia politica ne è l'esempio. Appartiene a quella classe politica che in Italia, in nome della propria sopravvivenza, ha distrutto la sinistra politica senza averla costruita. Lui come la maggior parte dei pentiti del comunismo - l'ex gruppo della FGCI che ha sempre più aderenti - intende il nuovismo come arma per competere con la destra nel ruolo di miglior servitore di banche e padroni e ripulirsi dal vecchiume della lotta di classe. Lo abbiamo visto spesso rinnegare le sue origini in maniera sottile, in forma intelligente, proiettando narrazioni e speranza nel cinematografo della politica spettacolo, costruendo culti sincretici e nuovi codici simbolici. A gente come lui si deve il maggioritario, Alemanno sindaco, Berlusconi premier, l'americanizzazione della nostra società. A noi Veltroni ha fatto sempre pena e spavento, per i danni che poteva provocare nel vasto campo della sinistra d'opinione "orientata" dal clan di De Benedetti e affini. Mai però, pensavamo che potesse arrivare a tanto. Mai avremmo pensato che arrivasse a schierarsi con gli eversori che vogliono stracciare definitivamente la nostra carta costituzionale solo perchè ha il merito di affermare che la politica e la democrazia contanto più delle ideologie liberiste. A Veltroni l'america ha fatto male, l'Africa lo attende ancora...


(ANSA) - ROMA, 11 AGO - «Tutto il Pd oggi chiede un governo istituzionale, con passo indietro di Berlusconi. Precipitare nelle elezioni, e per giunta con il rischio di attacchi speculativi, sarebbe pericoloso per il Paese». A dirlo l'esponente dei democratici Walter Veltroni che, intervistato dalla Stampa, sottolinea la necessità di uno «scatto di reni» da parte dell'Europa. «L'Europa è fragile. Non può rimanere sospesa, senza una compiuta unità politica. Occorre muoversi subito, e non stupirsi se il presidente della Bce invia una lettera a Berlusconi e ad altri governi», afferma Veltroni. In merito alla lettera, «continuo a sperare che Tremonti in Parlamento ce ne renda noti almeno i contenuti», commenta. Come all'Italia, «anche all'Europa serve uno scatto di reni, o verranno giù le architravi, a cominciare da quella monetaria», sostiene l'ex segretario del Pd. «L'Italia dovrebbe essere in prima linea nel chiedere una politica economica e sociale comune, e anche l'elezione diretta del capo del governo europeo. Dobbiamo andare con decisione verso gli Stati Uniti d'Europa, e invece sembra che cerchiamo scorciatoie per l'inferno: all'attacco all'euro, reagiamo alzando le spalle». Nell'intervista Veltroni evidenzia il bisogno di «semplificazione e trasparenza della vita pubblica». Per questo, spiega, «ribadisco la mia proposta: si abbini al pareggio di bilancio il dimezzamento dei parlamentari. In 91 giorni si può approvare. E occorre abolire le Province, e nuove norme sull'incompatibilità e contro la corruzione. Solo partiti più leggeri e aperti - conclude - salveranno la politica».


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