domenica 4 settembre 2011

Fino a 3 milioni puoi evadere in Italia, oltre, ci sono i paradisi fiscali

di Carmelo Finocchiaro, Presidente Nazionale di Federcontribuenti

 

Agli ingenui che credono di veder puniti gli industriali dell'alta finanza, ricordiamo, come gli stessi sono esenti dal fisco italiano in quanto hanno trasferito le sedi delle grandi aziende in Paesi a basso regime fiscale; e quanti banchieri hanno la residenza in paradisi fiscali? Quanti politici hanno il patrimonio fuori Italia?


Il Financial Times e Wall Street Journal, Bibbia e Vangelo dell'economia mondiale, accusano il governo italiano di incapacità amministrativa. Ma loro proteggono il Dollaro, noi siamo l'Euro: tra le due è in atto una guerra.
Questo governo non solo promuove l'evasione fiscale, ma, ancora una volta, protegge i criminali.
Punire coloro che evadono le tasse sopra i 3 milioni di euro significa istigare all'evasione fiscale e lasciare impuniti tutti gli altri. Settimane di chiacchiere, 600 emendamenti scritti e questo è quanto hanno partorito per salvare il bilancio dello Stato italiano? Lo dicessero che vogliono far fallire il nostro Paese, darlo in pasto alla BCE.
Agli ingenui che credono di veder puniti gli industriali dell'alta finanza, ricordiamo, come gli stessi sono esenti dal fisco italiano in quanto hanno trasferito le sedi delle grandi aziende in Paesi a basso regime fiscale; e quanti banchieri hanno la residenza in paradisi fiscali? Quanti politici hanno il patrimonio fuori Italia?
Ecco da dove nasce il buco nelle casse dallo Stato e su questo il governo doveva intervenire, su questo l'opposizione doveva spendere le proprie energie. Invece, sotto il peso del ''conflitto di interesse'', sotto il peso delle proprie inchieste giudiziarie, nessuno si alza e grida alla vergogna, nessuno sbatte i pugni sul tavolo, nessuno si arrabbia nel vedere mettere in atto manovre a favore dei delinquenti. Preferiscono star zitti e appoggiare l'improponibile.
Soltanto obbligando i capitali a rientrare si poteva sperare in una giustizia sociale.
La grande evasione non sta in chi non paga le tasse, ma, sta in chi non ha più l'onere di pagarle.
Ad avere ancora in piedi, in Italia, un sistema giuridico credibile si potrebbe sperare nell'azione della Corte dei Conti che invece tace, complice, tace.
Ad avere in Italia, un Presidente della Repubblica conscio dei suoi compiti e doveri si potrebbe sperare in un suo intervento.
Del resto, la stessa Unione Europea sembra appoggiare questa politica distruttrice e speculatrice, forse dopotutto è vero, stanno volutamente facendo fallire l'Italia.
Nessun emendamento sulla tutela degli italiani, nessuna riga a proteggere il lavoro, non una virgola per il rilancio dell'economia. Eppure la lotta all'evasione fiscale va di pari passo con la lotta alla disoccupazione.
Agli italiani si chiede di garantire un debito che non hanno contratto, vivendo con stipendi al di sotto del prezzo della vita, senza servizi pubblici adeguati, costretti a leggere di dirigenti o di uomini istituzionali rei di tangenti o il cui pasto completo costa 3 euro al giorno.
Domenica a Padova, durante la Festa Democratica, denunceremo pesantemente questa manovra del governo e lo faremo davanti a tutte le forze politiche presenti, inoltre presenteremo la nostra proposta di legge. Chiara, concisa e concreta per spiegare come si pareggiano i conti dello Stato, come si combatte la vera evasione fiscale e come si difende l'economia delle famiglie italiane. Evidentemente questo governo non ne è all'altezza, né per capacità, né per moralità.

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