martedì 20 dicembre 2011

Costi della politica/ Dal Consiglio regionale stop ai vitalizi, ma dal 2015

PERUGIA - Approvata a larga maggioranza dal consiglio regionale dell'Umbria la legge predisposta dall'ufficio di presidenza della stessa assemblea in cui si dispone l'abolizione degli assegni vitalizi dei consiglieri regionali. E' sulla data di decorrenza di questa disposizione che si e' sviluppato il confronto, con due forze dell'attuale maggioranza che governa l'Umbria - Rifondazione comunista ed Italia dei valori - a favore di una proposta di legge alternativa, presentata dallo stesso Prc, che disponeva il taglio dei vitalizi gia' dall'attuale legislatura e non dalla prossima (cioe' a partire dal 2015) come prevede invece la legge approvata oggi (con il consenso di Pd, Pdl e altri gruppi).
Con Idv e Prc ha votato per lo ''stop'' da subito anche il consigliere regionale umbro della Lega Nord, Gianluca Cirignoni. Respinti invece gli emendamenti (Idv e Prc) miranti tra l'altro ad introdurre il divieto di cumulo tra vitalizi erogati derivanti da diverse funzioni elettive.
L'Umbria e' l'ottava Regione italiana ad abolire i vitalizi. Il testo approvato (predisposto dall'ufficio di presidenza ma non siglato, ovviamente, da Orfeo Goracci, del Prc, firmatario della proposta del Prc) e' stato modificato in aula con l'approvazione degli emendamenti presentati dallo stesso ufficio di presidenza: riguardano l'adeguamento del vitalizio in base agli indici Istat ''sospeso fino al 31 dicembre 2014 ad esclusione degli assegni vitalizi inferiori ai 1.400 euro''.
Respinti invece gli emendamenti presentati da Italia dei valori e Rifondazione comunista, miranti tra l'altro ad introdurre il divieto di cumulo tra vitalizi erogati derivanti da diverse funzioni elettive. Su questo punto Paolo Brutti, dell'Idv, non ha partecipato al voto in quanto ''in conflitto di interessi'' (come ex parlamentare) mentre Orfeo Goracci (anche lui ex parlamentare) ha annunciato voto favorevole, pur ritenendosi ''direttamente ed unicamente colpito dalla previsione della norma''.
Il testo della legge - come detto - prevede che l'assegno venga abolito a decorrere dalla prossima legislatura. Manterranno il diritto all'assegno (al compimento dei 65 anni) i consiglieri gia' cessati dal mandato o in carica nella legislatura attuale che abbiano corrisposto i relativi contributi per almeno cinque anni. Questi stessi soggetti potranno optare per il mantenimento del diritto all'assegno oppure chiedere la restituzione in un'unica soluzione dei contributi complessivamente versati.
L'ammontare mensile del vitalizio e dell'assegno di reversibilita' sara' aggiornato annualmente sulla base dell'indice Istat. Infine i consiglieri regionali che hanno gia' svolto il mandato per una legislatura potranno chiedere l'anticipazione dell'indennita' di fine mandato maturata nelle legislature precedenti: la richiesta dovra' essere motivata da motivi di salute o dall'acquisto della prima casa e subira' una decurtazione del 10 per cento.
 
da www.umbrialeft.it

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