martedì 13 dicembre 2011

Passa l'abolizione dei vitalizi, ma solo dal 2015. Bufera nella maggioranza

PERUGIA - Con i voti favorevoli di Pd e Pdl e il no di Italia dei valori e Rifondazione comunista la Prima Commissione di Palazzo Cesaroni ha approvato la proposta di legge sull'abolizione dei vitalizi firmata dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale (con l'eccezione del vicepresidente Goracci). Il testo andrà in Aula nella prossima seduta del Consiglio regionale fissata per il 19, 20 e 21 dicembre. È stata invece respinta la proposta del gruppo di Rifondazione comunista (2 sì, Prc e Idv, 6 no) che mirava ad abolire da subito l'istituto del vitalizio.
Il testo approvato – relatori Galanello (Pd) e Stufara (Prc) - prevede che l'assegno venga abolito a decorrere dalla prossima legislatura. Manterranno il diritto all'assegno i consiglieri già cessati dal mandato o in carica nella legislatura attuale che abbiano corrisposto i relativi contributi per almeno 5 anni. Questi stessi soggetti potranno optare per il mantenimento del diritto all'assegno oppure chiedere la restituzione in un'unica soluzione dei contributi complessivamente versati. L'ammontare mensile del vitalizio e dell'assegno di reversibilità sarà aggiornato annualmente sulla base dell'indice Istat. Infine i consiglieri regionali che hanno già svolto il mandato per una legislatura potranno chiedere l'anticipazione dell'indennità di fine mandato maturata nelle legislature precedenti: la richiesta dovrà essere motivata da motivi di salute o dall'acquisto della prima casa e subirà una decurtazione del 10 per cento.
Le reazioni di Stufara
I lavori sono iniziati con il voto sulla proposta presentata da Stufara e Goracci (Prc) e orientata all'abolizione immediata del vitalizio. La legge, sostenuta anche dal capogruppo Idv Oliviero Dottorini (“una proposta più equa, più giusta e presentabile”), è stata respinta a maggioranza ma andrà comunque in Aula – relatore il presidente della Commissione - su richiesta del capogruppo del Prc. Relativamente all'atto predisposto dalla maggioranza dell'Ufficio di presidenza sono stati bocciati tutti gli emendamenti presentati: da Dottorini (abolizione immediata del vitalizio, introduzione di un contributo di solidarietà del 25 per cento a carico di chi percepisce l'assegno, decurtazione del 25 per cento per chi ha maturato l'assegno, ma ancora non lo percepisce) e da Stufara (abolizione della possibilità di richiedere un anticipo del trattamento di fine mandato).
“Nella seduta odierna della Prima Commissione PD e PDL si sono uniti nel voto contrario alla proposta di legge di Rifondazione comunista per l'immediata abolizione dei vitalizi dei consiglieri regionali. La politica ha perso un'occasione per dare un autentico segnale di sobrietà e recuperare così il necessario credito di fronte a tutti i cittadini e tutte le cittadine della nostra regione ai quali si chiedono, in tempi di drammatica crisi, nuovi pesantissimi sacrifici”. Lo scrive il capogruppo del Prc-fds, Damiano Stufara il quale, nel sottolineare che “non è ancora detta l'ultima parola”, a nome del gruppo consiliare, ribadisce il suo “impegno affinché si operi in netta discontinuità rispetto al passato su una materia che da tempo è all'attenzione dell'opinione pubblica. L'auspicio è che il Consiglio regionale riscatti l'esito del voto in Commissione e approvi la nostra proposta di legge, la sola – osserva - che preveda l'abolizione dei vitalizi anche per i consiglieri attualmente in carica e per quelli già cessati dal mandato che non abbiano ancora maturato i prerequisiti per riceverla”.
Stufara rivendica tuttavia “l'utilità della nostra azione, che ha permesso di rompere gli indugi e fatto venire allo scoperto chi si era limitato a generici annunci. Senza la nostra battaglia e la nostra proposta – aggiunge - che ribadiamo e su cui chiederemo il voto in Aula, non si sarebbe forse prodotto nemmeno il risultato minimale e insufficiente di abolire i vitalizi dal 2015. Invitiamo comunque il PD e il PDL – conclude Stufara - ad eliminare dalla proposta approvata in Commissione, e che giungerà in Aula insieme alla nostra, l'inserimento di nuovi privilegi che non potremmo non denunciare”.
Il commento di Brega
“Profonda soddisfazione” del presidente del Consiglio regionale Eros Brega, per l’approvazione in Prima Commissione della proposta di legge dell’Ufficio di Presidenza sull’abolizione dei vitalizi per i consiglieri regionali. “Giunge in Aula – afferma Brega – un atto che da la misura dell’attenzione che l’Assemblea legislativa dell’Umbria pone alla questione del contenimento dei costi della politica, uno degli obiettivi prioritari che ho inteso indicare sin dalla fase iniziale del mio incarico. Con l’approvazione di questa proposta di legge e dell’altra, sempre di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, sull’adesione al ‘contributo di solidarietà’ l’Assemblea legislativa dell’Umbria darà un segnale di rigore, serietà e consapevolezza politico-istituzionale di grande livello. In linea con quanto stabilito, anche con il mio contributo, dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali”.
La contrarietà di Dottorini
“Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte. Quello che era stato concepito come uno strumento di tutela per chi decide di dedicare una parte della propria vita all'impegno nelle istituzioni – aggiunge Dottorini - è ormai vissuto dai più come un autentico privilegio. Per questo sarebbe stato un gesto di grande rigore ed equità abolire per tutti i vitalizi o, quanto meno, non rimandare alla prossima legislatura una scelta di responsabilità. Mentre a livello nazionale il governo introduce un taglio drastico alle pensioni d'oro, la Commissione ha bocciato persino un nostro emendamento che prevedeva un contributo di solidarietà pari al 25 per cento per chi già gode del vitalizio e una analoga decurtazione del 25 per cento per chi ha già maturato l'assegno, ma ancora non lo percepisce. C'è solo da sperare – conclude - che l'Aula corregga il testo facendo in modo di redistribuire più equamente i sacrifici a cui siamo tutti chiamati. Nella forma che è uscita dalla Commissione, che pure ricalca quanto già approvato da altre Regioni, la proposta dell'Ufficio di presidenza appare persino meno coraggiosa delle ipotesi elaborate a livello nazionale. Il che deve fare riflettere tutti”.
Galanello è soddisfatto
“L’abolizione dell’istituto dei vitalizi per i consiglieri regionali è un atto dovuto, un segnale di rigore nell’approccio ad un tema sensibile qual è quello dei costi della politica, rispetto al quale ai rappresentanti delle istituzioni spetta il compito di intervenire con serietà e determinazione, dando l'esempio. Il gruppo del Pd in Prima Commissione ha quindi votato convintamente a favore della proposta di legge di iniziativa dell’Ufficio di presidenza che cancella questo istituto a partire dal 2015, in linea con quanto stabilito dalle Conferenze dei presidenti delle Regioni e dei Consigli regionali italiani”. Così il consigliere Fausto Galanello (Pd) componente dell’Ufficio di presidenza e cofirmatario della proposta di legge approvata stamani in Prima Commissione.L’Umbria, dice Galanello, “si accinge ad abolire l’istituto dei vitalizi, come hanno già fatto altre sette Regioni italiane, ed ad aderire al cosiddetto ‘contributo di solidarietà’ sulle indennità dei consiglieri, prima Regione ad aver attivato una procedura in tal senso. Prosegue così – aggiunge - quella tradizione istituzionale ‘virtuosa’ che ha visto l’Umbria nel posto più basso, tra le altre regioni, della classifica per i costi degli organismi elettivi”. Il consigliere del Partito Democratico spiega inoltre che la scelta di procedere all’abolizione a partire dal 2015 è stata fatta per rendere “più flessibile ed economicamente sostenibile il passaggio dal vecchio al nuovo. Abolire i vitalizi da subito – sostiene Galanello – avrebbe comportato nell'immediato un notevole esborso di fondi, tra contributi da restituire e fondo vitalizi da integrare. Abbiamo quindi scelto di agire sul lungo periodo tenendo conto dell’esigenza di garantire sostenibilità finanziaria all’ente Regione, abolendo un privilegio e scegliendo il percorso finanziariamente più sostenibile per l'ente”.
 

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