lunedì 23 aprile 2012

I problemi e i dubbi della sesta stella del Movimento di Luciano Casolari, Il Fatto Quotidiano

Sono la sesta stella, quella esclusa dal movimento. Mi sono domandata perché solo 5 stelle? Forse per assonanza con quelle degli Hotel che denotano eccellenza? O per qualche altro strano motivo? Comunque era inevitabile che si determinasse un’esclusione. Se le stelle fossero state sei sarebbe stata esclusa la settima e così via. E’ proprio questo il punto: come affermava il filosofo Kierkegaard l’esistenza è costellata di “aut-aut”.

Quando un individuo o un movimento sono giovani possono essere inclusivi, pensare di poter fare tutto, esulando dal principio di contraddizione. Man mano che si diventa adulti gli aut – aut proliferano. Una scelta ne preclude un’altra, inevitabilmente ogni strada che cominciamo a percorrere ci condizionerà per il resto della nostra esistenza. Il problema per ogni sistema vivente sia esso individuo, famiglia, gruppo amicale movimento politico o sociale è che la scelta giunge immancabilmente ed inesorabilmente durante la crescita. Anche la decisione esplicita di non scegliere, come afferma Watslawich in “Pragmatica della comunicazione umana”, arriva ad essere gravida di conseguenze. Ad esempio il movimento 5 stelle, da cui io sono esclusa in quanto sesta, dovrà scegliere con chi attuare alleanze, compromessi politici o decisioni condivise. Se non vorrà scegliere dovrà accettare le conseguenze, buone o cattive, che si determineranno. Dobbiamo ricordare che il Berlusconismo in Italia si è imposto in tre tornate elettorali proprio per l’incapacità degli avversari di coalizzarsi e trovare un terreno comune. Quando è riuscito a costruire un faticoso compromesso preelettorale il centro sinistra ha vinto per poi, di nuovo, sfaldarsi dopo pochi anni.

E’ chiaro che il termine compromesso mette la pelle d’oca e sembra qualcosa di estremamente distante da un movimento che vorrebbe nascere spontaneo, travolgente e puro. Io però sono la sesta stella e sono lì a dimostrare che non tutto è possibile, che occorre includere ed escludere. Se scegli 5 stelle escludi inevitabilmente tutte le altre. Allo stesso modo sarà necessario includere ed escludere nel momento della costituzione delle liste elettorali, dei programmi e delle decisioni operative. In alternativa, come è capitato in Emilia Romagna, le contraddizioni verranno al pettine più tardi.

Nel suo libro sul motto di spirito Freud afferma che lo scopo e la bellezza della battuta arguta è quello di “risparmiare energia psichica” in quanto non si devono rispettare il principio di realtà e di non contraddizione. Dal sito Spinoza.it prendo la seguente battuta: “Monti: In Grecia 1.725 suicidi. È bello sapere che mentre tu muori lui ti conta”. Questa battuta permette di trattare una questione dolorosissima quale il suicidio, che interroga ogni essere umano, scaricando due emozioni contrapposte e coesistenti: il sollievo per il fatto che noi non siamo nella situazione di pensare al suicidio e la pena per le persone che sono arrivate a quella sofferenza.

Sarà perché l’ideatore del movimento 5 stelle ha passato gran parte della sua vita a fare il comico che il movimento se la può cavare di fronte a evidenti contraddizioni, mancate scelte o decisioni opinabili con una battuta?

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