lunedì 16 aprile 2012

Tonì, ma tu ti fidi della Fornero? di Fabio Marcelli, l Fatto Quotidiano

Ho grande stima e simpatia per Antonio Di Pietro. Lo ritengo infatti un autentico figlio del popolo. Una persona schietta, onesta e generosa che, partendo da posizioni non certo di sinistra, ha maturato una grande consapevolezza della necessità per il nostro Paese di una radicale rigenerazione. Facendo scelte coerenti,come quella di stare al fianco di lavoratrici e lavoratori in lotta per la difesa dell’art. 18 e dei loro posti di lavoro. O quella di promuovere il sacrosanto referendum per l’abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti, che, se andasse in porto, provocherebbe fenomeni positivi ed auspicabili come, stando ai diretti interessati, l’estinzione del PD e di altri finti partiti.

Però a volte anche le qualità, se portate all’eccesso, rischiano di trasformarsi in difetti. Mi riferisco, caro Tonino, al tuo eccesso di fiducia nel genere umano.Va bene essere generosi e a tutti noi può capitare, ad esempio di prestare soldi a qualche amico che poi non li restituisce. Ma avere fiducia in due individui  come Scilipoti e Razzi, per non parlare di De Gregorio, al punto di farli eleggere in Parlamento è troppo. So che sei d’accordo perché una volta in televisione ti sei preso simpaticamente a schiaffi al riguardo.

Vabbé, Tonì, acqua passata. Accetto la tua doverosa autocritica. Ma adesso, dare alla Fornero i soldi residui del finanziamento dei partiti? Come la mettiamo Tonì? Ci vogliamo fidare della piagnona? E chi ci garantisce che non vadano a finire in qualche Rotary Club o in qualche fondo di salvataggio per banchieri? O in qualche buco nero della finanza pubblica? Siamo poi sicuri che le alte burocrazie del Ministero del lavoro siano così degne di fiducia? E i dirigenti dell’INPS? Non è che ne approfitteranno per accreditarsi qualche altra gratifica? Ma, se, fra tutti quanti, ancora non sono riusciti a stabilire neanche quanti effettivamente siano gli “esodati”? Ricordiamoci che sono stati proprio questi “tecnici” scarsi di cuore e di cervello a creare il problema!

No Tonì. In nome dei nostri antenati contadini e della loro infinita saggezza, ricordiamoci che “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio”. E se proprio dobbiamo fidarci di qualcuno fidiamoci della FIOM di Maurizio Landini e di strutture analoghe. Mettiamo su un bel fondo trasparente ed efficiente. Magari autogestito. Il che ovviamente non ci esime dal chiedere ai funzionari pubblici di fare il loro dovere nel miglior modo possibile. E ai “tecnici” un po’ arrafazzonati che li guidano di sforzarsi di essere effettivamente tali, in attesa di togliere presto il disturbo, prima di fare ulteriori danni al nostro Paese.

Ad ogni modo in fondo sono dettagli.  Hai indicato la giusta direzione. Dare i soldi a chi ne ha effettivamente bisogno perché frodato da un governo di cinici  incompetenti. Lavoriamo insieme per un reddito di cittadinanza
alimentato dai soldi sottratti alla casta e ai profittatori di ogni genere, nonché da una consistente imposta patrimoniale che restringa il baratro fra pochi ricchi e molti poveri che si sta aprendo nel nostro Paese!

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