venerdì 18 maggio 2012

Flamini/Prc Perugia: “L’Umbria si pronunci chiaramente contro il decreto Clini”

Rifondazione comunista di Perugia, ribadendo la propria ferma opposizione al decreto Clini che prevede la possibilità di chiudere il ciclo dei rifiuti bruciando quest’ultimi nei cementifici, intende sottolineare positivamente la determinante presa di posizione del Vice Sindaco di Gubbio Palazzari ed il lavoro svolto in questo senso dalla Federazione della Sinistra di quella Città per rendere infine possibile il pronunciamento inequivocabile della Giunta e del Consiglio comunale e la successiva deliberazione dell’Ati 1 dell’Umbria contro il decreto. Molto importante e significativo inoltre il recente intervento del nostro capogruppo in Provincia di Perugia Baldelli che, dopo essersi impegnato per anni in proposte alternative ed innovative sulla chiusura del ciclo, ha sollecitato con una lettera aperta i parlamentari dell’Umbria per un chiaro pronunciamento contro il decreto Clini. 
L’eventuale applicazione sul territorio regionale del provvedimento del governo Monti getterebbe infatti alle ortiche i notevoli sforzi economici ed organizzativi di tutti quei Comuni che in questi anni hanno messo in campo interventi per una gestione virtuosa dei rifiuti e per cui i cittadini hanno contributo con importanti sacrifici. Rappresenterebbe inoltre l’uccisione sul nascere della nuova programmazione regionale che ha reso centrali le politiche ed indifferibili gli obiettivi per la raccolta differenziata spinta, la riduzione, il recupero e il riutilizzo dei rifiuti, su cui pur è necessario impegnarsi ulteriormente in una regione relativamente piccola come la nostra, dove sarebbe anche possibile conseguire risultati sul modello “Rifiuti Zero”. 
Ma in questo senso occorre tenere alta la guardia ed impegnarsi maggiormente. E’ proprio per confermare la programmazione regionale varata così di recente che auspichiamo un intervento inequivocabile dell’Assessore regionale competente nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni ed un pronunciamento chiaro contro il decreto del governo Monti in linea con la volontà espressa dalla Città che più di ogni altra in Umbria è direttamente interessata dalle sue conseguenze in virtù della presenza degli impianti utilizzabili a quello scopo ed in coerenza con le aspettative più diffuse nella stragrande maggioranza dei cittadini umbri. A quest’ultimo riguardo, restiamo fermamente convinti che comunque la partita per la chiusura del ciclo dei rifiuti così come vorrebbe giocarla il governo Monti non sia solo una questione di una Città, ma investa ed interroghi tutte le Istituzioni e tutta la politica della nostra regione. Le problematiche che si aprono anche per l’Umbria e che restano aperte nonostante i pronunciamenti contrari di alcuni dei suoi territori sono tali da richiedere degli impegni unitari di tutta la coalizione di centro sinistra. Per evitare che in Umbria si possano bruciare i rifiuti nei cementifici occorre che tutte le sue Istituzioni e gli Enti locali vi si oppongano e continuino a lavorare di più e più proficuamente per una gestione virtuosa in materia di rifiuti, nella direzione che abbiamo detto. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria però una consapevolezza unitaria dei rischi per l’ambiente e la salute che tale eventualità porta con sé ed è altrettanto necessaria una nuova stagione politica che ridisegni e riprogetti gli interventi in questa materia, in maniera tale da coniugare gli obiettivi ed i benefici per la salvaguardia dell’ambiente delle nostre Città e per il miglioramento della qualità della vita con degli stili meno dissipatori di risorse e con i benefici economici conseguenti di cui possano più tangibilmente godere i cittadini. Ci preme infine ricordare, come sosteniamo da tempo, che occorre abbandonare rispetto alla chiusura del ciclo dei rifiuti l’utilizzo di impiantistiche superate, obsolete e nocive per la salute. Restiamo contro l’incenerimento dei rifiuti.

Enrico Flamini
 Segretario Provinciale Prc-FdS Perugia

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