martedì 1 maggio 2012

«Un governo di sinistra per fermare la barbarie»

La Grecia è alle battute finali della campagna elettorale, domenica si vota per le legislative, il clima è teso, si presentano 32 partiti (nel 2009 erano 23). Abbiamo fatto un punto con Alexis Tsipras , presidente della coalizione di sinistra Syriza e del Synaspismos. 

I partiti che hanno sostenuto i Memorandum potrebbero perdere la maggioranza assoluta…
Nuova Democrazia e Pasok non prenderanno la maggioranza e semmai sarà esigua e non potranno governare: troveranno una forte resistenza per applicare già a giugno nuovi tagli per 11,5 miliardi. Nd e Pasok hanno firmato il Memorandum e la Convenzione di Prestito contro la volontà popolare, vogliono promuovere nei prossimi 12 mesi una revisione costituzionale per una costituzione dei creditori.
 
Le forze progressiste e di sinistra in Europa aspettano che in Grecia e in Francia il 6 maggio si cambi. In Spagna e Portogallo si protesta. Chi crede in Italia al miracolo dei «tecnici»?  
Il neoliberismo distrugge l’Europa. I lavoratori e i movimenti hanno dato un nuovo ritmo al vecchio continente. Se crolla la coppia Merkozy non possiamo lasciare che ci governi la coppia Samaras-Venizelos. Per la prima volta Nuova Democrazia e Pasok hanno un identico programma elettorale, scritto da Ue, Bce e Fmi. I greci saranno chiamati a votare contro questa vergogna. Samaras e Venizelos vogliono licenziare 150.000 statali entro il 2015, diminuire del 30% le liquidazioni, l’indennità per le pensioni, tagliare ancora la spesa farmaceutica per i pensionati, aumentare il costo del petrolio per i riscaldamenti da 1 euro al litro a 1,4. Questa barbarie deve finire il 6 maggio.
 
Che propone Syriza per il debito?
Di congelare il pagamento dei prestiti per rilanciare lo sviluppo e creare nuovi posti di lavoro, affrontando dopo il problema di come e quanto del nostro debito possiamo e dobbiamo pagare. C’è assoluto bisogno di un governo di sinistra per denunciare i Memorandum e aprire trattative con i creditori. Mentre si è formata una specie di santa alleanza contro il fantasma di un governo di sinistra in Grecia. Gli ultimi governi hanno offerto complessivamente 200 miliardi alle banche. Syriza crede che sia ora di prendere il controllo pubblico delle banche, ridistribuire la ricchezza con l’aumento della pressione fiscale sui ricchi e interrompere il circolo vizioso tra tagli e recessione.
 
Più si avvicinano le elezioni e più la sinistra greca sembra frammentarsi… 
La sinistra può cambiare la geografia politica del paese. Se ci saranno i numeri sarà difficile che i partiti di sinistra non collaborino. Chi potrà nascondersi nel suo orticello di fronte al massacro in atto? Da più di un anno avevamo proposto alle altre forze di sinistra di elaborare un programma comune contro le politiche della troika, senza eliminare le mostre differenze. I partiti dei Memorandum e della troika, il loro sistema dei media, i banchieri e gli industriali hanno sferrato contro di noi un tremendo attacco che dimostra il loro panico per un’eventuale vittoria delle sinistre. Altrettanti ricatti e pressioni abbiamo ricevuto come paese da Berlino, Bruxelles e Fmi. Per paura che i deputati conservatori dei Greci Indipendenti votino un governo contro il Memorandum ci hanno detto che vogliamo costruire ponti tra Stalin e Hilter, ci chiamano teppisti perché abbiamo sostenuto la protesta di un intero popolo. Ci accusano perfino per l’aumento delle forze neofasciste di Xrisi Avghi. Non viviamo solo uno scontro politico e sociale ma uno scontro tra due idee diverse per la cultura e la civiltà umana. Per questo abbiamo messo come capolista nella nostra scheda elettorale d’onore Manolis Glezos, un simbolo della resistenza greca ed europea contro il nazifascismo. Non vogliamo essere schiavi né della troika né delle squadracce.
 
I neofascisti cercano di sostituire la polizia nei quartieri degradati contro la “criminalità”. Qualcuno crede che in Grecia manchino i mezzi per combattere la criminalità? 
Il fatto è che la polizia si usa principalmente contro manifestanti e immigrati. I nostri governi hanno paura della gente che protesta. Non gli interessa la criminalità. Solo la sinistra può garantire lo stato sociale e fermare la svendita e il saccheggio del paese.

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