sabato 16 giugno 2012

E LA STORIA CONTINUA …….da www.luciadelgrosso.it

Vediamo se ho capito bene. Nei primi degli anni ’90 una tempesta giudiziaria decapitò tre quarti di classe politica mentre gli Italiani facevano la ola. Visto che i politici facevano così ribrezzo gli Italiani mandarono al governo un non-politico e il Parlamento si popolò di non-politici imprenditori, non-politici avvocati, non-politici commercialisti, non-politici magistrati e non-politiche igieniste dentali. Cioè si riempì di non-politica società civile. Sempre se non ho compreso male, dopo circa venti anni la società civile ha scoperto che sé stessa commetteva in Parlamento le stesse nefandezze che commettevano i politici, anzi, pure peggio, roba da immaginarsi oceaniche manifestazioni e lunghi striscioni con la scritta “Fuori la società civile dal Parlamento”. E invece gli Italiani non ne hanno ancora abbastanza di non-politica società civile, anzi ne vogliono di più in Parlamento, per esempio ampliando le categorie rappresentate con i non-politici comici, così si colma la lacuna. Solo che per evitare qualche imbarazzo ai giornalisti e agli opinionisti, che una roba così nei libri proprio non la possono scrivere, si continua ad incolpare i politici anche se hanno un alibi di ferro: sono stati fatti fuori dal governo circa venti anni fa (e forse il reato è andato pure in prescrizione).
Pare fantapolitica, ammesso che ci abbia capito qualcosa, eppure non solo sta accadendo, ma è già successo, come hanno rilevato in molti ai primi segnali del fenomeno rileggendo le pagine di storia dedicate a Giannini, il fondatore dell’Uomo Qualunque. Nel ’46 prese 1,2 milioni di voti (il 5,3%), un successone per un partito senza storia nato da un giornale. I voti si dileguarono nel ’48, ma la sua vicenda lasciò una scia durevole nella storia italiana perché insegnò alla società civile italiana un trucchetto semplice semplice che funziona pressappoco così: nella società albergano brutte abitudini, rendite, privilegi, corporativismi, insomma elementi di arretratezza da rimuovere per fare dell’Italia un Paese progredito? Una parte della società pone la questione? Nessun problema fino a questo punto: l’importante è che non lo faccia un SOGGETTO ORGANIZZATO, tipo i partiti o i sindacati. Finché ne parla l’opinione pubblica non è un pericolo per i conservatorismi: le riforme sono attuabili solo da ORGANISMI STRUTTURATI, non si quagliano con il popolo in ordine sparso. Se della faccenda se ne occupano i partiti, allora sì che si fa seria e i conservatorismi fanno scattare la trappola: si travestono da POPOLO e incominciano ad impallinare i partiti. Giannini nel dopoguerra favorì lo smantellamento del CNL e la riorganizzazione dei settori legati al passato fascista per impedire il rinnovamento sociale, ecco cosa c’era dietro la retorica dell’Uomo Qualunque! Nei primi anni ’90 la corruzione rivelò tutta l’arretratezza di una società civile e di un’imprenditoria che marciavano solo a ritmo di tangenti come i più arretrati dei Paesi del mondo: bisognava mettere mano a serie riforme in senso progressivo che però non furono mai fatte, ecco cosa impedì il non-politico imprenditore!
Nel 2012 ……. E la storia continua.

Nessun commento:

Posta un commento

Di la tua