mercoledì 11 luglio 2012

CRISI UMBRIA: IL PRC VUOLE APRIRE VERTENZA CON GOVERNO, IDV A FAVORE PD CONTRO

Respinto oggi dal consiglio regionale (con 5 sì, 4 astenuti e 19 no) il documento presentato dal capogruppo del Prc, Damiano Stufara, per richiedere al Governo «l'apertura di un confronto sull'economia regionale volto a porre le premesse per una strategia nazionale di contrasto alle dismissioni produttive e alla contrazione dei consumi e dei redditi». Hanno votato a favore del documento, oltre allo stesso Stufara del PRC, Orfeo Goracci (Comunista umbro), Gianluca Cirignoni (Lega Nord), Oliviero Dottorini e Paolo Brutti (Idv). Astenuti Andrea Lignani Marchesani, Alfredo De Sio, Rocco Valentino (Pdl) e Franco Zaffini (Fare Italia). Hanno votato contro la mozione tutti i consiglieri del Pd, Massimo Buconi (Psi), Sandra Monacelli (Udc), Fiammetta Modena (Per l'Umbria) e gli esponenti del Pdl Raffaele Nevi, Massimo Monni, Massimo Mantovani e Maria Rosi. In poche parole oggi in Umbria si è evidenziata una sorta di grande coalizione trasversale che sostiene Monti.  
Damiano Stufara ha sottolineato il fatto che occorre ritrovare «la consapevolezza che il Governo non può che essere il principale interlocutore nel momento in cui certi processi mettono a rischio i principali poli produttivi e producono quotidianamente la moria di tante piccole e medie imprese. E quindi chiediamo che si lavori, a partire dalla giunta regionale, per costruire questo fronte, questa alleanza tra la politica, la rappresentanza democratica dei cittadini e i lavoratori e si apra una discussione forte con il Governo nazionale perchè se questi poli produttivi scomparissero non perderebbe soltanto l'Umbria e i nostri concittadini, ma a essere lesa sarebbe la tenuta industriale di un Paese come il nostro, che vive in questa fase enormi difficoltà ma che rischierebbe di viverne ancora di più grazie». Veramente singolari le dichiarazioni di Gianfranco Chiacchieroni (Pd), per il quale «aprire un vertenza col Governo perchè sta facendo le riforme che il Governo Berlusconi non è stato capace di fare sarebbe davvero singolare», non è dato sapere se l'esponente del PD si riferisse all'art.18. Per Raffaele Nevi (Pdl) «con questa mozione Rifondazione comunista cerca di immettere nel dibattito un elemento di furbizia che però è stato tristemente scoperto. Si cerca di scaricare sul Governo Monti tutti i problemi dell'Umbria e della maggioranza per cercare di dimostrare l'assioma che l'Umbria fa tutto bene e tutti i problemi vengono da Roma». Paolo Brutti (Idv) ha affermato di «non ravvisare in questa mozione strumentalizzazioni atte a dividere questa maggioranza. Nell'atto viene descritta la situazione reale dell'Umbria e la difficoltà di uscire da sola da questa crisi. Noi governiamo l'Umbria ed abbiamo il dovere di rispondere ai nostri cittadini quindi ben venga il confronto con il Governo che non può continuare a passarci sopra come una locomotiva» . Renato Locchi (Pd) ha ribadito di »non condividere la mozione, di cui sono evidenti i caratteri strumentali. In questi due anni il lavoro del consiglio regionale si è concretizzato nella ricerca di risorse da riservare al lavoro e allo sviluppo. Anche l'attività di riforme messo in atto è mossa dallo stesso scopo. Rispetto al quadro di difficoltà che il paese vive ci sono atteggiamenti diversi: il Pd sostiene il Governo, fino alla primavera 2013. Non possiamo prescindere dal quadro nazionale. Facciamo valere anche le buone ragioni dell'Umbria, senza appiattire la Regione rispetto a scelte di esecutivi più o meno in sintonia con le nostre posizioni politiche«. Andrea Lignani Marchesani (Pdl) ha osservato che »la mozione di Stufara appare oggi ingombrante, in un clima di rinnovato e diffuso sostegno al governo nazionale«.

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