domenica 29 luglio 2012

Imu? Arriva la botta della seconda rata. I Comuni hanno scelto aliquote più alte


Arriva l'allarme per la seconda rata dell’Imu e per i Comuni, che hanno scelto l’aliquota più alta per gli emolumenti che dovranno percepire dai loro cittadini. Proprio per questi infatti l’esborso si fa più pesante. Un esempio rende più chiara la situazione:a Perugia dove per la seconda rata si applicherà un’aliquota del 10,6 per mille, l’aggravio rispetto alla prima rata sarà del 79%.
A Roma, facendo riferimento a una rendita catastale di 787,60 euro, se la prima rata è stata di 503 euro, la seconda sarà di 900: si arriva così a un totale di ben 1.403 euro.
Una cifra consistente se teniamo presente che una rata di Ici per una casa simile si aggirava intorno ai 190 euro.
A Napoli? Qui si parte da una rendita catastale di 800,51 euro e da una prima rata di 511 euro per arrivare  a settembre con 915 euro: un totale di 1.426. E prima a Napoli una rata di Ici per un’abitazione simile valeva 294 euro.
Esistono poi anche città in cui la seconda rata costerà di meno: Milano, Trieste e Torino: qui l’aliquota scelta dal Comune è inferiore a quella base del 7,6 per mille: per le prime due si colloca al 6,5 per mille, per l’ultima a 5,75. Così, a Milano se per la prima rata per un immobile, sempre in affitto calmierato, con rendita catastale di 877,98 euro si è pagato 560 euro, per la seconda bisognerà sborsarne 399 (184 euro era la rata Ici), per un totale di 959 euro. A Torino, su una rendita catastale di 787,60 euro, si passa da un acconto Imu di 503 a un saldo 258 euro (era 41 la rata dell’Ici). Vanno segnalate anche le città che manterranno invariata l’aliquota base del 7,6 per mille, come Ancona, Aosta, Bologna, Firenze, Genova e Venezia.

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