mercoledì 26 settembre 2012

Fenomeno Renzi, il Nixon di Scandicci di Matteo Pucciarelli, Micromega

Potrebbero stare proprio accanto a voi, seduti sul tram, vicini alla vostra scrivania. Addirittura in famiglia, camuffati e resi quasi irriconoscibili per via di quella cosa che vi lega e che si chiama affetto. Ah, sapeste invece che dietro quei volti si cela una terribile verità: lui, sì, proprio lui, proprio lei, alle primarie voterà Matteo Renzi. Come approcciarsi con persone affette da tale sindrome?
Primo punto da tenere a mente: non sono cattive; non è colpa loro. Da decenni devono districarsi tra dalemiani e veltroniani, spesso tra D’Alema e Veltroni e basta: quei due li lasciano all’opposizione e se li ritrovano al governo e di nuovo viceversa, li mollano segretari e li ribeccano scrittori, una volta sotto le querce la volta dopo tra gli ulivi, li ricordavano a destra e li riscoprono a destra. Voi come vi sentireste se da sempre, praticamente da quando siete nati, tutti le sere vi facessero vedere la solita puntata di Gianni e Pinotto? A quel punto anche il videoclip Non vivo più senza di te di Biagio Antonacci (imperdibile la strofa «anche se con la vacanza in Salento – prendo tempo dentro me») sarebbe capace di regalarvi un’emozione autentica.
Secondo: credono davvero di essere sinistra. La mutazione genetica post-Pci ha creato questo incredibile cortocircuito per cui se parli della condizione operaia sei un conservatore e se ti inventi le leggi per licenziare gli operai li stai liberando dalle loro catene. Certo, i renzini in piazza ci vanno ancora: ma solo se ci sono i tavolini all’aperto.
Terzo: vent’anni di anti-berlusconismo hanno logorato tutti, pure loro. Invocano la rivoluzione liberale, sono anticomunisti: in pratica per scappare dalla contrapposizione col Caimano sono diventati come il Caimano. Ogni volta che pronunciano la frase «il liberismo è di sinistra» un bambino indiano che cuce i palloni della Nike si licenzia e passa ad Adidas: fateglielo notare con tatto, ma fateglielo notare.
Fatte le premesse, cominciamo con il far notare le cose serie. Con quei cartelloni all’americana rossi e blu da far vibrare in aria, lo slogan e il nome del candidato, sembrano usciti fuori dalla Cnn degli anni ’80. La Cuccarini che si avvinghia a una Scavolini è molto più credibile e innovativa di quei cosi stile Nixon di Scandicci. Roba da ex yuppie con  il Motorola StarTac pagato un milione e mezzo e la Toyota Celica in doppia fila: pensavamo di aver sepolto pagine così tristi della nostra storia, e invece no.
La camicia bianca con le maniche arrotolate l’ha inventata Obama, poi l’ha copiata Bersani con risultati non ottimali – diciamo. Basta con questa roba finta sbarazzina, basta coi guru in sneakers, jeans, camicia e giacca che si fingono plebe per fregarla meglio. Siete informali, va bene, l’essere informali vi farà guadagnare i voti di chi legge Oggi e Gente per farsi un po’ di cultura, ora fateci sapere chi e come pagherà la crisi, dato che in Italia il 10 per cento della popolazione detiene il 50 per cento della ricchezza e prima o poi dovrà tocca anche a loro.
La storia della benzina da donare al camper è penosa. Uno strazio. Quello schemino fa male solo a vederlo. Cioè, c’hai mezzo mondo industriale alle spalle, la tua azienda di famiglia fattura milioni di euro e mi vieni a raccontare che se stanotte puoi macinare 500 chilometri è grazie al mio contributo militante? Fatti questo pieno senza troppi panegirici, mettici pure la V-Power che costa 3 euro a litro, invecchia nelle otri della val d’Orcia e oltretutto rinforza il motore, e liberaci dal pensiero della lancetta.
Oggi su Repubblica il viaggio di Concita De Gregorio si è arricchito di perle da tenersi strette. Le spiegava, un imprenditore ex “socialista” (come hanno ridotto quella parola, mammamia), «cerchiamo una sinistra lontana dalla Fiom». No più che altro mi farei dire dove cazzo ha visto nel Pd quella vicina alla Fiom. Mentre gli entusiasti si gasavano: «L’avete mai visto un politico parlare di asili nido?». Commovente, ce n’era un altro che volevo sconfiggere il cancro in tre anni e la gente era entusiasta anche allora. Ah, signora mia, non esistono più le mezze stagioni.

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