domenica 21 ottobre 2012

L’Italia affonda e il Pd continua a pettinare le bambole di Don Paolo Farinella, Micromega

Uolter Veltroni, nel 5° anniversario della nascita del Pd, come fusione a chimica fredda tra Ds e Margherita, annuncia le sue dimissioni. Peccato che fosse anche il giorno d’inizio delle primarie di Bersani, suo segretario. Primo colpo: Bersani oscurato in Tv e giornali. Secondo colpo: Renzi gongola perché così crede di avere ragione e si trova l’Africano Romano dalla sua parte. Ora tutti gli altri che nel Pd, da Omero (VIII sec. A.C.) in poi, stanno nel Pci/Pds/Ds/Dc/PPI/Mg/Pd si trovano a disagio e si domandano cosa devono fare: Dimettersi o Restare? Questo è il dilemma.
Il Uolter non ama il suo partito perché ha scelto solo in funzione di se stesso per mettere in crisi la dirigenza e per fare finta di fare un bel gesto che è invece una furbata. Ha assestato un colpo a Bersani e a D’Alema il suo eterno avversario e complice. Ora sponsorizza da padre nobile Renzi che a sua volta è diretto da Gori, manager di primo piano di Mediaset che gli scrive i discorsi, riciclati da Berlusconi. Il Walter aveva già promesso che sarebbe andato in Africa, ma è rimasto sempre a Roma: o in Africa non l’hanno voluto o lui inquinava troppo. Se uno va in Africa non va in tv a spiattellarlo ai quattro venti, ma in silenzio, umiltà e onestà, prende, parte e resta. Invece lui c’ha marciato.
Molti penseranno che il Uolter ha fatto il bel gesto di lasciare il seggio ai giovani. Io penso che sapendo che forse non sarebbe stato eletto, se ne è uscito tre mesi prima facendoci un gran figurone, che avrebbe potuto essere serio e onesto se lo avesse fatto quando fu sconfitto alle politiche del 2008, ma ora è una farsa e la prova che il Pd è un coacervo di forsennati, un’accozzaglia di bande senza progetti. Ormai parlare di sinistra è superfluo, il Pd è solo un partitino liberale che fa anche male il suo mestiere perché non sa cosa sia il liberalismo.
Appoggiano Monti e sperano che li sostituisca anche dopo le lezioni perché non sanno che politica cucinare: quella di Letta nipote o quella di Fioroni? Quella del riciclato Follini che fino a ieri governava con Berlusconi, poi con Casini e ora è approdato al Pd come ultima spiaggia? La politica inesistente di Vendola che non sa governare nemmeno la sua regione? O quella di Renzi che recita sempre giaculatorie senza senso?
Il Pd sta assistendo, mugugnando, al disfacimento totale dello Stato Sociale, tollera le fregnacce della sora Fornero che sugli esodati non vuol sapere nemmeno quanti siano perché a lei ne bastano solo due cucchiai e forse tre. Il resto… via… Tollera che il governo tagli ancora per un miliardo, che aumenti l’Iva, che aumenti i prezzi, che tagli la Sanità, che spolpi gli stipiti delle porte … e continua a dire che Monti «è una risorsa» e meno male che non è una escort in loden. Continua a governare con Berlusconi e vuole rinnovare l’Italia «Bene Comune».
Il Pd appoggia l’«Alta Velocità» (la scrivono anche maiuscola come una persona in carne e ossa), la Gronda a Genova, il Terzo Valico, sapendo che sono già obsoleti e inutili e intanto sperperano denaro pubblico a più non posso. Non sono capaci d’imporre in parlamento una legge sulla corruzione perché tiene banco Berlusconi e il suo parterre di delinquenti e ladri. Il Pd aspetta, tace e pensa. Pensa. Pensa se sia utile all’Italia pettinare le bambole.
Non gli chiedevamo una politica di sinistra che era troppo, ma esigevamo che avesse un po’ di buon senso. Era troppo? Forse era molto più di troppo. Era appena sufficiente e non erano e non sono all’altezza. Mai avrei pensato che il partito di Gramsci e di Berlinguer potesse un giorno risolversi in D’Alema, Walter e Renzi, tre esuberi della natura, vuoti a perdere e per giunta uno – indovinate chi? – «Nobil Uomo di Sua Santità Benedetto XVI». Gesummaria, come siamo caduti in basso!

Nessun commento:

Posta un commento

Di la tua