martedì 30 ottobre 2012

Se è possibile imparare da un’altra sconfitta di Claudio Grassi, www.esserecomunisti.it



Si possono fare tante riflessioni sul dato siciliano. Ed è giusto analizzare criticamente il dato della Lista di Sinistra il cui risultato è indubbiamente negativo. Ma da questo non discende assolutamente – almeno questo è il mio punto di vista – che sarebbe stato meglio e giusto sostenere il candidato Crocetta. Candidato proposto dall’Udc, partito con il quale oggi dovrà comporre una giunta per governare la Regione.
Fermo restando quindi che è stato giusto presentare una coalizione di sinistra, aggiungo due riflessioni.
Una di ordine strategico: le attuali forze della sinistra di alternativa non sono in grado di intercettare il consenso prodotto dalla crisi economica e dalla crisi della politica e quindi devono mettersi in discussione e a disposizione per costruire una nuova aggregazione di sinistra. La seconda è che, pur in un risultato che sarebbe stato comunque non positivo, dovevamo presentare una unica lista della sinistra che, superando molto probabilmente lo sbarramento, avrebbe reso meno drammatica la sconfitta.
Ovviamente i compagni e le compagne che si sono ammazzati in questa campagna elettorale vanno ringraziati, in primo luogo la compagna Giovanna Marano. Detto questo i dati che arrivano dalla Sicilia sono drammatici per noi. Tre per cento raccolto da Fds (Prc+Pdci+Salvi-Patta), Sel e Verdi testimoniano di una scarsissima capacità attrattiva. E in questo caso non vale né l’argomento che eravamo con il Pd, né che eravamo soli contro tutti. Il Pcl che va completamente da solo prende lo 0,5 e la coalizione del Pd vince, ma perché perde meno voti della destra, non perché va avanti. Vince Grillo e su questo non ci sono dubbi, così come cresce l’astensione: ha votato meno della metà degli aventi diritto.
Ma noi non possiamo cavarcela parlando degli altri. Va finalmente aperto un ragionamento vero su di noi. Pensare di uscire da questa terribile difficoltà salvandosi singolarmente – come è stato fatto in questi anni – si è rivelato esiziale. Il progetto della Fds si è arenato, cosi come Sel e Idv – a fronte del calo di popolarità dei rispettivi leader – hanno esaurito la loro spinta propulsiva. Occorre un atto di generosità e di responsabilità da parte di tutti.
Dobbiamo metterci a disposizione affinché, con l’apporto indispensabile di forze nuove, si avvii finalmente il percorso per la costruzione di una vasta aggregazione della sinistra di alternativa. Il tempo è ora, le forze ci sono e lo spazio pure, come dimostrano le recenti elezioni in molti paesi europei.

Nessun commento:

Posta un commento

Di la tua