domenica 30 dicembre 2012

Quel messaggio di Cosa Nostra alla politica

Dal mio amico e collega Attilio Bolzoni, uno dei maggiori esperti di mafia in Italia, ricevo questa mail che volentieri pubblico:
Caro Alessandro,
è molto atipica questa iniziativa dei figli di Bernardo Provenzano. Denunciare qualcuno non è nella tradizione dei figli dei boss. Poi, denunciare un magistrato. Poi ancora, denunciare Antonio Ingroia proprio nel giorno in cui presenta la sua candidatura.
Una delle prime regola di Cosa Nostra è quella di non denunciare mai allo Stato. Nessuno. Neanche i peggiori nemici. E’ il tradimento massimo.
E’ davvero singolare, oggi, che i due ragazzi di Corleone abbiano deciso di inoltrare un esposto in una Procura della Repubblica, un ufficio dello Stato. E’ come il mondo sottosopra.
E’ un “curioso” messaggio che da parte dalla Sicilia e arriva fino a Roma.
Attilio Bolzoni
di Alessandro Giglioli

In Sicilia i primi " avvertimenti " contro la rivoluzione civile?

Voglio esprimere la solidarietà e vicinanza, umana e politica a Salvo Grasso , compagno di Rifondazione Comunista e dei Giovani Comunisti, Presidente del Consiglio Comunale di Palagonia, che ha subito ieri una gravissima intimidazione, vedendosi bruciare la propria automobile durante la seduta del Consiglio Comunale. Come sapete a Palagonia, in provincia di Catania Rifondazione Comunista ha vinto le elezioni e il compagno Marletta è diventato sindaco. Evidentemente le forze mafiose che in varia natura condizionavano il comune prima delle nostra vittoria cominciano a farsi sentire. Questo quanto scrive Paolo Ferrero sul suo profilo facebook per tenere viva l'attenzione su quanto avvenuto in Sicilia in queste ore. Questa notizia assume un significato ancora più inquietante se si pensa che proprio oggi i figli figli del boss Bernardo Provenzano, Angelo e Francesco Paolo, attraverso il loro legale, l'avvocato Rosalba Di Gregorio, hanno denunciato gli ex procuratori aggiunti di Palermo Antonio Ingroia e Ignazio De Francisci per violazione del segreto istruttorio, falso ideologico e omissione d'atti d'ufficio. La denuncia è stata presentata alla Procura di Caltanissetta. Una denuncia questa che Attilio Bolzoni, uno dei maggiori esperti di mafia in Italia,  giudica come  atipica. Il suo commento riportato nel blog di Giglioli è da leggere con attenzione "denunciare qualcuno non è nella tradizione dei figli dei boss. Poi, denunciare un magistrato. Poi ancora, denunciare Antonio Ingroia proprio nel giorno in cui presenta la sua candidatura. Una delle prime regola di Cosa Nostra è quella di non denunciare mai allo Stato. Nessuno. Neanche i peggiori nemici. E’ il tradimento massimo.E’ davvero singolare, oggi, che i due ragazzi di Corleone abbiano deciso di inoltrare un esposto in una Procura della Repubblica, un ufficio dello Stato. E’ come il mondo sottosopra. E’ un “curioso” messaggio che da parte dalla Sicilia e arriva fino a Roma.

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