domenica 27 gennaio 2013

Grecia, Syriza si fa partito di Checchino Antonini, Liberazione.it

La metamorfosi della coalizione della sinistra radicale che continua a crescere nei sondaggi

Lo scorso giugno è mancato niente, il 2,77% dei voti, perché la Coalizione della Sinistra Radicale greca, (Syriza) vincesse le elezioni al termine di uno straordinario balzo in avanti dal 4,5% a quasi il 27% in meno di tre anni. Syriza va forte nella fascia di età dai 18 ai 45 anni e stravince nei grandi centri urbani come la Grande Atene, il Pireo o Patrasso, dove vive e lavora più di metà della popolazione greca. Visto che sono gli over 65 il serbatoio dei voti degli altri, soprattutto Pasok e Nea demokratia, lo scontro di classe in Grecia è anche generazionale.
Syriza, che i sondaggi danno al 30%, è ormai dominante tra lavoratori, disoccupati, giovani e quartieri popolari, anche nei bastioni storici del Kke che solo fino a 2-3 mesi prima dominava incontrastato mentre ora è ridotto a un’influenza elettorale marginale con un'emorragia ancora in corso di militanti e simpatizzanti.
Secondo Yorgos Mitralias, giornalista e militante greco «la ricomposizione di fatto del paesaggio della sinistra greca è quasi totale, se vi si aggiunge un’altra, e ancora più grande emorragia, quella subita dalla coalizione delle organizzazioni dell’estrema sinistra Antarsya sempre a favore di Syriza. Ridotta ad un eloquente 0,33% dei voti, Antarsya deve ora fare di tutto per evitare che la sua crisi non conduca ad un drammatico spreco di migliaia di militanti rivoluzionari nel momento in cui tutta la sinistra radicale greca ne ha più bisogno».
Per comprendere il terremoto in corso si pensi che il Pasok, partito tradizionale socialdemocratico, è dato all'8% e si sta battendo per il ritorno al proporzionale contro il bipartitismo di cui è stato interprete assieme ai moderati di Nea demokratia. Anche sull'altra sponda dello Ionio la democrazia è deformata dal sistema elettorale che punta alla governabilità ma ora che i 50 deputati di premio di maggioranza potrebbero finire a Syriza perfino i cugini greci di Bersani riscoprono il valore del principio “una testa un voto".
Syriza nasce nel 2004 dal matrimonio di un partito riformista di sinistra (Synaspismos nato a sua volta da culture comuniste e ambientaliste), con una dozzina di organizzazioni e correnti di estrema sinistra. La sua prima lezione è che l’unità è possibile. La seconda, che tale unità paga. E la terza, che l’unità è possibile e pagante a condizione che sia un’unità fondata sulla radicalità. A nove anni dalla sua nascita, dunque, la coalizione della sinistra radicale vive un consenso che ha dell'incredibile e, da coalizione prova a diventare partito.
Da una manciata di settimane, Syriza ha svolto la propria Conferenza nazionale, tappa intermedia per la metamorfosi, preparata con una campagna di assemblee locali da cui sono nate nuove sezioni. Syriza ne conta oggi circa 500, con oltre 30.000 iscritti.
Erano tremila i delegati alla Conferenza nazionale da cui è la nuova direzione della coalizione. La Conferenza ha stabilito il percorso per la trasformazione di Syriza in un’organizzazione di massa e la strutturazione di diritti democratici e di rappresentanza per le migliaia di militanti non organizzati che sono entrati nella coalizione e che oggi costituiscono la maggioranza dei suoi membri.
Due le posizioni a confronto, il Bollettino unitario, che ha raccolto il 75% e la Piattaforma della sinistra che ha coagulato un quarto dei candidati ma i suoi emendamenti hanno sfiorato il 50% dei partecipanti alla conferenza segno che il processo politico è vivace.
Ne sono esempio la decisione di autorizzare l’iscrizione di nuovi membri con diritto di voto fino al giorno dell’elezione dei delegati, il ritardo del documento politico (che pubblichiamo su Liberazione, ndr) arrivato solo poco prima della Conferenza. Per alcuni il progetto di dichiarazione
era assai vago ed ambiguo e la crisi politica greca potrebbe subire spinte in avanti per cui Syriza si potrebbe ritrovare al governo, dopo nuove elezioni, prima ancora del congresso di fondazione, atteso per la primavera prossima. Alcuni settori della direzione del Synaspismos, con l'avvicinarsi di questa prospettiva, premono per aggiustare gli indirizzi della coalizione in una direzione più “realistica”.
Prima della conferenza, tre organizzazioni dell’ala sinistra di Syriza - “Sinistra internazionalista dei lavoratori” (Dea), “Kokkino” (= “Rosso”) e il “Gruppo politico anticapitalista” (Apo) - hanno pubblicato una dichiarazione comune e anche la “Corrente di sinistra” di Synaspismos, la principale tendenza minoritaria in seno a Syriza, ha pubblicato due emendamenti al progetto di dichiarazione insieme a una tendenza più piccola, il “Raggruppamento di sinistra”.
Il primo emendamento, relativo alla questione dell’unità della sinistra, dichiarava esplicitamente che i nostri alleati stanno a sinistra (Kke e Antarsya). Il secondo, su debito e eurozona, proponeva di affermare con maggiore chiarezza il rifiuto di Syriza di qualunque ricatto dell'Ue rivolto a conservare l’austerità.
Su questa base s'è giunti alla conferenza con due diverse liste di candidati, e ciascun delegato poteva scegliere una delle due, ma anche votare per un numero limitato di candidati dell’altra lista.
Il Bollettino unitario, sotto la leadership di Alexis Tzipras, è stato formato dalla maggioranza di Synaspismos, dall’“Organizzazione comunista di Grecia” (Koe, maoisti), la “Sinistra di rinascita comunista ed ecologica” (Akoa, eurocomunista), i comunisti libertari del “Gruppo della sinistra radicale (Roza), e alcuni gruppi ex Pasok.
Il Bolettino unitario non costituisce un blocco omogeneo, dentro c'è dai “realisti" del Synaspismos fino a quadri di sinistra assai radicali che sperano di influenzare la maggioranza dall'interno. E, a conti fatti non c'è un mandato preciso perché la coalizione si trasformi in partito diventando meno radicale.
Per la minoranza, Syriza deve mantenere la barra su un progetto di “governo di sinistra ed escludere qualunque coalizione che comprenda partiti borghesi; deve continuare a sostenere la cessazione immediata del pagamento del debito e a rifiutare ogni minimo sacrificio pur di salvare l’euro; sostenendo con ogni mezzo necessario la fine dell’austerità, ponendo i bisogni dei lavoratori al di sopra delle proposte “realistiche”. «La Piattaforma di sinistra ha anche inviato il messaggio secondo cui ogni svolta verso il moderatismo o qualsiasi inversione degli indirizzi di Syriza incontrerebbero una seria resistenza interna», scrive Panos Petru, dirigente della Dea, in un articolo pubblicato di recente da ilmegafonoquotidiano.it nella traduzione di Titti Pierini.
Syriza ha le proprie radici nella stagione dei social forum e delle oceaniche manifestazioni contro la guerra ed è stata l'unica organizzazione a sostenere i movimenti studenteschi dal 2006 fino alla rivolta del dicembre del 2008, con un'internità totale ai 20 scioperi generali, alle lotte dei migranti e del movimento operaio. E' un esempio di unità e radicalità, con un programma così preciso contro l'austerity che non ha lasciato alcuna agibilità politica a esperienze tipo quella di Sel che, in Grecia, ha una cugina, Sinistra democratica, che sta al governo con un banchiere, “cugino" di Monti.
Le proteste contro i memorandum degli ultimi due anni sono state il catalizzatore del processo unitario frenato, negli anni passati, dalle resistenze delle burocrazie e da un'annosa tendenza, in Grecia maggiore perfino che in Italia, alla frammentazione.
Syriza continuerà a crescere e dovrà farlo provando a mantenere tutta la radicalità che l'ha portata fin qui, provando a sperimentare forme di nuovo mutualismo - è anche di questo che si dibatte in questi mesi - di solidarietà coi movimenti e di democrazia interna. La posta in gioco è ambiziosa e non è l'uscita dalla crisi ma l'uscita dal capitalismo in crisi.

il documento

«Chi siamo e che cosa vogliamo»

 
Congiuntura mondiale
Il popolo greco è al centro di un attacco concentrico scagliato da tutte le forze del capitale e dei mercati contro i popoli dei paesi sviluppati. Sotto la pressione della crisi capitalistica, ormai generalizzata, e con il pretesto della crisi del debito creata da queste stesse forze (ai tempi della crescita e attraverso il salvataggio dei banchieri a causa della crisi finanziaria del 2008), i popoli d’Europa (in primo luogo quelli del Sud), e il popolo greco in particolare,subiscono un attacco ormai paragonabile a un olocausto sociale. Non esiste più alcuna giustificazione, i programmi di austerità non hanno altro obiettivo se non quello di livellare verso il basso i diritti dei popoli. Una vita dignitosa e la democrazia sono i bersagli delle politiche portate avanti.
E, come se questo non bastasse: deregolamentazione climatica del pianeta, crisi alimentare, estensione della povertà e della disoccupazione, guerre economiche per il controllo delle risorse d’acqua ed energia, incendi, guerre e così via.
Al tempo stesso, si scatena nell’intero pianeta un’ondata di rivendicazioni per una reale democrazia: lotte sociali in Cina, in India e in altri luoghi “modello” del capitalismo, le primavere arabe, alcune mobilitazioni in Russia, le mobilitazioni negli USA, in Gran Bretagna e nell’Europa del Sud, lotte operaie in tutto il mondo sviluppato, soprattutto nei paesi che subiscono l’attacco dei memorandum [le misure di austerità (l’agenda) dettate dalla cosiddetta “Trojka” – Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, Comunità Europea – Ndt], ecc.
In questo quadro SYRIZA-FSU si assume la responsabilità di essere in prima fila nella lotta per la democrazia e la dignità nel nostro bastione, nella lotta contro i memorandum nel nostro paese, nel magnifico tentativo del popolo greco di arrestare la propria destrutturazione e per gettare le basi di un’alternativa per il paese.
La strada seguita da SYRIZA-FSU
SYRIZA-FSU [SYRIZA-EKM] costituisce un’originale impresa di collaborazione tra un ampio ventaglio di organizzazioni politiche con la partecipazione di cittadini di sinistra non iscritti a partiti e progressisti. La componente comune a tutti coloro che hanno partecipato finora era la fiducia nel carattere decisivo dell’unità delle forze perché la sinistra potesse svolgere un ruolo decisivo. Le diversità (d’origine o ideologiche) non sono considerate un ostacolo ma una ricchezza.
Nel cuore della crisi, SYRIZA-FSU è riuscita a “decriptare” correttamente gli avvenimenti, ha cercato di contribuire a organizzare alcune resistenze, senza egemonia o scopi reconditi, si è impegnata con abnegazione a difendere diritti palmari, cosa che le ha procurato calunnie ed attacchi spietati da parte dei mezzi di comunicazione legati al potere e degli avversari politici. Oggi SYRIZA-FSU, consapevole dell’esigenza di rivalutare la propria efficienza politica e sociale per affrontare la devastazione sociale la furia delle potenze economiche, procede nella formazione di un nuovo oggetto [strumento] politico in grado di assolvere fino in fondo questo compito storico.
L’obiettivo strategico di SYRIA-FSU come criterio regolatore per l’oggi
L’obiettivo strategico di SYRIZA-FSU è superare il capitalismo e la sua logica del profitto, che mettono ormai in pericolo la stessa umanità e attentano all’intelligenza e alla dignità di ogni essere umano. Tuttavia, la nuova società non si formerà in un qualche momento futuro, ma è messa in pratica fin da ora tramite gli strumenti di intervento e di organizzazione della sinistra e del popolo e in ciò che si riesce ad imporre all’organizzazione sociale (ad esempio, un sistema di assistenza e previdenza basato sulla solidarietà intergenerazionale) fonda su virtù antropologiche e valori quali la generosità, la solidarietà, l’onestà, l’impegno nel lavoro, il rispetto reciproco e così via, virtù che, malgrado i tentativi di lorsignori di schiacciarle con la logica del profitto, continuano a contraddistinguere gli aspetti della vita sociale dei popoli. Una società che coltivi, radicalizzi e generalizzi queste virtù contro la logica del profitto è una società socialista, con democrazia e libertà. Costruiamo fin d’ora questa società per affrontare l’olocausto sociale che stiamo vivendo.
Il movimento sociale e politico nel nostro paese ha già messo in evidenza alcuni punti cruciali di una visione così orientata: la solidarietà di fronte alla concorrenza e la sua logica di ripiegamento su se stessi – la protezione dello spazio pubblico e dei beni pubblici contro la privatizzazione, ma anche contro la gestione dello Stato, spesso corrotta e inefficace – l’esigenza di salvaguardare dalla sfrenata redditività del capitale e dalla subordinazione al mercato beni fondamentali come l’acqua, il mare, l’ambiente, i prodotti alimentari di base, l’accesso all’istruzione e alla cultura, la sanità, l’accesso alle cure, l’assistenza sociale, le risorse energetiche, i trasporti, le comunicazioni e la coesione geografica del paese, la ricchezze naturali e fossili. Questi punti sono sintetizzati nella richiesta di costruzione e sviluppo di un’economia dei bisogni in contrapposizione e un’economia di profitto.
L’obiettivo di oggi
L’obiettivo centrale che oggi SYRIZA-FSU stabilisce è il rovesciamento del predominio delle forze del neoliberismo e dei memorandum, delle forze di distruzione sociale, della collusione, della corruzione e del declino, è l’emergere di un governo di una sinistra che si basa su una vasta alleanza di forze sociali. La realizzazione di questo obiettivo costituirà una rottura con la storia della Grecia, una rottura che consentirà di creare nuove possibilità, che aprirà una nuova pagina per la nostra società e fornirà un importante impulso a una dinamica che vada oltre i nostri confini.
La rivendicazione di un governo di sinistra non risponde agi interessi personali delle ambizioni politiche, né costituisce una proposta per una gestione migliore dell’attuale sistema, o semplicemente il ritorno alla situazione precedente e alle conquiste perdute. Un governo di sinistra ha lo scopo di bloccare il declino sociale ed economico che le forze del neoliberismo e dei memorandum hanno imposto alla Grecia, di eliminare la collusione e la corruzione, di riformare radicalmente lo Stato e le sue istituzioni e di aprire una strada nuova.
Il governo di sinistra non promette la soluzione immediata di tutti i problemi accumulati. Non funziona per attribuzione di responsabilità. Darà comunque esempi concreti di una politica radicalmente diversa, basandosi su bisogni sociali reali, aprendo nuove vie adeguate a questi. Il governo di sinistra non può apportare cambiamenti di fondo senza la collaborazione del popolo e il risveglio del sentimento popolare, con il sostegno ma anche con un’azione autonoma dei lavoratori, delle classi sociali oppresse e del popolo in generale, con le iniziative che verranno prese dappertutto, esercitando dappertutto una pressione, anche su se stessi.
La prospettiva della sinistra di costituire la direzione politica del paese si giudicherà in gran parte anche dalla sua capacità di stringere alleanze politiche che valorizzeranno idee, talenti, conoscenze e contributi di persone provenienti da altri orizzonti politici. Verrà giudicata dalla sua capacità di organizzare alleanze sociali, l’alleanza della manodopera salariata con gli auto-imprenditori e le piccole imprese, con gli agricoltori piccoli e medi, con le classi sociali oppresse, con i giovani, gli artisti e gli intellettuali. Sulla base di questa alleanza, le classi popolari possono assumersi l’impegno del riorientamento produttivo, sociale, culturale ed ecologico, dopo la distruzione che ha operato (e che continua a operare) lo sfrenato capitalismo neoliberista.
ASSI POLITICI D’INTERVENTO
SYRIZA-FSU come primo partito d’opposizione in Parlamento
A patire dalla sua collocazione di primo partito d’opposizione in parlamento, SYRIZA-FSU ha già combattuto e continuerà a combattere ogni misura o progetto di legge impopolare e antidemocratico, esercitando un controllo parlamentare a tutto campo. Ha già formulato e continuerà a formulare le sue controproposte e iniziative legislative per quanto riguarda i problemi urgenti della società greca. Sostiene già e continuerà a sostenere le lotte popolari e operaie, inserendo sistematicamente le loro giuste rivendicazioni, come pure tutti i loro interventi, nel proprio programma alternativo.
Organizzazione delle resistenze e delle solidarietà sociali
SYRIZA-FSU tende a contribuire con tutte le sue forze alla formazione e allo sviluppo di un forte e massiccio movimento popolare, un movimento di resistenza alle misure impopolari che i memorandum cercano di imporre, un movimento di disobbedienza al crescente autoritarismo dello Stato e del padronato. Il forte e massiccio movimento popolare alla cui formazione contribuiamo con tutte le nostre energie crea simultaneamente uno spazio pubblico di interventi e di iniziative popolari, un ampio spazio di partecipazione e di solidarietà attiva, in cui si esprimono senza intralci le libere iniziative dei cittadini, ristabilendo forme di auto-organizzazione popolare, che fanno e devono fare sistematicamente pressione sulle istituzioni per svilupparle e ristrutturarle.
Una radicale rifondazione del movimento sindacale
SYRIZA-FSU contribuisce all’unità d’azione delle organizzazioni tradizionali e dei sindacati, sia tra loro sia in seno alle aggregazioni spontaneamente createsi in molti posti, avendo come obiettivo la rifondazione radicale e indispensabile del movimento sindacale a tutti i suoi livelli, l’isolamento del sindacalismo di Stato e padronale e la formazione di un nuovo movimento sindacale potente e combattivo, autonomo e di classe, unitario sia nell’azione sia nell’organizzazione.
La ricostruzione di un movimento autonomo per le collettività territoriali
Un’importante dimensione di questo movimento è che deve essere un ampio movimento autonomo per le collettività territoriali, nel cui quadro possano fiorire tutte le forme appropriate di democrazia diretta: da ciò che possiamo fare tutti e tutte insieme nel nostro quartiere, nel nostro villaggio, nel nostro distretto, nella nostra città e nella nostra circoscrizione fino al modo in cui viviamo, in cui siamo solidali, in cui coltiviamo i nostri pensieri e le nostre sensibilità, in cui ci divertiamo.
Movimento antifascista
Il nostro indirizzo generale è quello di formare larghe aggregazioni sociali contro la minaccia neonazista, con un appello largamente aperto alle altre forze di sinistra, nei sindacati locali e neii movimenti cittadini, a ogni tipo di associazioni di persone del mondo artistico e culturale, e ad altri organismi, con l’obiettivo di un fronte di difesa della democrazia che oggi è colpita in tanti modi. Evitiamo a livello politico di identificarci con le forze del memorandum dal momento che: a) sono loro responsabili del rafforzarsi dei neonazisti, sia indirettamente a causa della catastrofe creata dal memorandum, sia direttamente grazie alla complicità e all’appoggio non dissimulato alle loro imprese; b) perché un atteggiamento del genere rafforzerebbe il “profilo antisistemico” dei neonazisti e di una logica che presume di trovarsi ad avere di fronte a sé l’intero spettro politico.
Coordinamento internazionale della lotta
Il lavoro di SYRIZA-FSU oltrepassa i confini del nostro paese. SYRIZA-FSU ha già preso e continuerà a prendere importanti iniziative internazionali nel quadro dell’Europa. Ma non solo. Queste iniziative non hanno il solo scopo di far conoscere e popolarizzare internazionalmente le sue posizioni, la sua politica e la situazione che regna nel paese. Esse hanno anche la finalità di contribuire alla comune lotta dei popoli contro il capitale europeo e internazionale, in un coordinamento reale delle corrispettive lotte, emergendo come fattore principale degli sviluppi europei e internazionali.
Gli obiettivi programmatici
Scudo protettivo sociale per affrontare la crisi umanitaria: insieme di misure, valorizzazione degli strumenti di Stato disponibili, istituzione di organizzazioni popolari autogestite e trasferimento verso queste delle competenze, e così via.
Annullamento dei memorandum e delle leggi d’applicazione, piano di rilancio economico e sociale
Rinegoziazione delle convenzioni di prestito e del debito, allo scopo di cancellarne gran parte, rimborso della parte restante a condizioni che riconoscano la priorità dei bisogni del popolo. Impiego di qualsiasi mezzo per affrontare le pressioni, atteggiamento intransigente malgrado le difficoltà che si presenteranno, con la regola che, in qualsiasi istante della contrattazione, è quella della priorità dei bisogni popolari, preparandosi a qualsiasi eventualità.
La nostra politica fiscale consiste nel rovesciamento completo dell’austerità e nell’inversione della logica del memorandum: riduzione delle entrate provenienti dagli strati popolari, aumento di quelli riguardanti le potenze economiche (imposte), aumento delle spese destinate al popolo (Stato sociale), riduzione delle spese rivolte ai più potenti economicamente.
Ricostruzione produttiva in coerenza con un lavoro dignitoso, copertura dei bisogni sociali, rispetto dell’ambiente. Pianificazione regionale, cooperative e imprese collettive.
Proprietà sociale e pubblica e controllo del sistema bancario, creazione di banche pubbliche per sostenere l’edilizia sociale, la produzione agricola, le piccole e medie imprese.
Sospendere le privatizzazioni e la liquidazione dei patrimoni pubblici, ricostruire le imprese pubbliche con forme di controllo sociale, in contrapposizione al modello statalista condiviso in modo bipartisan negli ultimi decenni.
Reintrodurre e rafforzare lo Stato sociale, trasformazione democratica del suo funzionamento: salvaguardia del lavoro, dei disoccupati, dell’assistenza sociale, delle cure sanitarie, della previdenza. La priorità principale è sostenere il sistema sanitario pubblico e gli ospedali, le scuole pubbliche e le università.
Abolire le strutture statuali funzionali alla logica dei memorandum, aggredire corruzione e collusione, approfondire la democrazia nell’organizzazione istituzionale, introdurre forme di democrazia diretta, di controllo operaio e sociale, riorganizzare la pubblica amministrazione reprimendo lo spirito di parte, con il sostegno delle forze creative dell’insieme del personale.
Porre l’accento sull’istruzione, l’educazione popolare, la ricerca scientifica e la cultura.
Affrontare i problemi creati dalla voluta assenza di politica di fronte all’affluenza di rifugiati e di profughi, prenderne in esame le domande, ecc.
Colpire in termini decisivi la criminalità generata dalla crisi e dalla scelta politica dei governi dei memorandum, che hanno soppresso anche questo diritto del popolo. Affrontare realmente i grandi interessi che si celano dietro l’attività criminale.
Iniziative e valorizzazione di qualsiasi mezzo per rovesciare l’architettura neoliberista dell’Eurozona. Attraverso il Partito della Sinistra Europea battiamoci per coordinare le lotte di tutti i popoli contro il comune nemico: l’egemonia neoliberista in Europa. Consapevoli delle diverse velocità in ogni paese e del fatto che nessun popolo si può salvare se gli altri vengono sconfitti, sviluppiamo una lotta complessa e multiforme, sia nel nostro paese, sia a livello europeo.
Combinando l’elemento nazionale e patriottico con l’elemento realmente popolare, e dato che i popoli non hanno niente da spartirsi, lottiamo per la salvaguardia, la difesa e la sicurezza dei residenti e dei cittadini del nostro paese.
Una politica estera pluridimensionale e pacifista basata sull’indipendenza nazionale e la protezione dell’integrità territoriale.
Syriza-Fsu come nuova struttura
La sinistra del XXI secolo che, nell’ottica di superare il capitalismo, concentra le rivendicazioni del popolo e contribuisce alla loro realizzazione.
Aperta, democratica, nel rispetto delle diversità e in costruzione. Pluralista, ma con una collocazione di classe e finalità femministe ed ecologiche.
Con lo spirito aperto a tutti i contributi teorici e basandosi su un pensiero marxista e più ampiamente emancipato al fine di capire il movimento storico-sociale.
Contribuisce all’unità e all’azione comune delle forze di sinistra.
Partecipa a un movimento sociale, è sensibile ai processi sociali, aperta alle iniziative che si sviluppano al di fuori di lei, disposta a contribuire a qualsiasi procedura di partecipazione popolare e di mobilitazione.

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