domenica 28 aprile 2013

DA MONTI A LETTA NIPOTE: DA BILDERBERG A BILDERBERG di Patrizia Turchi e Franco Astengo



Pensiamo si possa affermarlo con tranquillità: chi puntava al Monti-bis addirittura ha visto migliorate le proprie aspettative.

Una prima domanda rivolta ai dirigenti del PD: come spiegherete, alle vostre militanti e ai vostri militanti, la formazione di un governo presieduto da un dirigente PD che ha come vicepresidente (e ministro degli Interni) quel segretario del PDL, Angelino Alfano, del quale per mesi si è detto che Berlusconi fosse il suo ventriloquo?

L’annotazione politica più rilevante, in questo frangente, riguarda il fatto che le elezioni è come se non si fossero svolte : gli elettori sono stati truffati due volte, la prima costringendoli a votare con il “Porcellum”, la seconda dall’esito, in termini di governo, stabilito a tavolino, al di fuori da qualsiasi idea di dialettica politica: evidentemente i programmi presentati durante la campagna elettorale e i diversi candidati presentati dai partiti erano intercambiabili al di là degli schieramenti di appartenenza. Chiude bottega, definitivamente, il “bipolarismo all’italiana”, ma non per lasciare il posto (come avrebbe indicato, del resto, il risultato elettorale) a una nuova forma di multipartitismo quanto, piuttosto, a quello che il teorico di Lotta Comunista, Arrigo Cervetto, aveva definito “involucro politico”.

Sarà, probabilmente, un governo di lunga durata: infatti, in programma non c’è soltanto la riforma elettorale (in un senso di ulteriore restringimento dei margini della rappresentanza politica) ma anche quella del bicameralismo ridondante, del numero dei parlamentari, dell’abolizione delle Province: sarà così formata una convenzione per le riforme (come indicato nel documento dei saggi, e della quale Berlusconi, che aspetta la nomina a senatore a vita, aspirerebbe alla presidenza) che lavorerà almeno per un paio d’anni, nel corso dei quali il governo Letta nipote potrà lavorare tranquillamente alla prosecuzione del progetto di macelleria sociale già attuato dal governo Monti.

Dal punto di vista della liste dei ministri in questo momento ci interessa soltanto rimarcare la presenza della guerrafondaia e filoisraeliana Emma Bonino agli Esteri (in questo caso parlare di presenza femminile appare davvero pleonastico).

Come già nell’occasione delle modalità riguardanti la rielezione del Presidente della Repubblica (ci riferiamo alla contrattazione relativa alla “mano libera” al riguardo del nuovo governo) ci pare di poter affermare come i margini della Costituzione, laddove s’indicano i termini di una democrazia parlamentare,  siano ormai ampiamente superati e ci si trovi in una sorta di “protettorato”.

Intanto le finte opposizioni (Lega Nord e SeL,  formazioni presentatesi alle urne all’interno delle maggiori coalizioni, usufruendo così di premio di maggioranza, facilitazione al riguardo della soglia di sbarramento, ecc.) si vedranno assegnate le poltrone presidenziali delle due più importanti commissioni di garanzia, quella del COPASIR e quella Vigilanza RAI: un ulteriore atto di spregio, se accadrà come previsto, della reale dialettica parlamentare.

Oggi come non mai c’è bisogno di opposizione sociale e politica “vera”.

Noi non lasceremo il campo e non lasceremo ad altri l’egemonia del discorso sui contenuti: continueremo a lavorare perché la sinistra d’alternativa, nel solco della sua grande tradizione e del recupero di una capacità d’iniziativa e proposta politica all’interno di una crisi drammatica la cui gestione colpisce direttamente le masse popolari, sia ben presente nel sistema politico italiano, promuovendo lotte, riflessione, cultura.

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