martedì 23 aprile 2013

Pd Ponte Valleceppi: Non ci sentiamo più rappresentati dai gruppi dirigenti


 Noi componenti il comitato direttivo con la presenza di militanti e attivisti abbiamo approvato a stragrande maggioranza in data 22/4/2013 il presente documento con il quale intendiamo rappresentare la nostra volontà di non disperdere il grande patrimonio di uomini e donne, storia, idee e generosità che è rappresentato dalla stragrande maggioranza degli iscritti ed elettori del PD. Dopo gli avvenimenti legati all’elezione del capo dello stato  e in particolare dopo il comportamento del gruppo dirigente del partito e dell’insieme dei gruppi parlamentari e dei rappresentanti regionali non ci sentiamo più rappresentati da questo gruppo dirigente e sentiamo che un solco profondissimo si è aperto tra eletti ed elettori del PD. Nonostante le parole dette dai nostri dirigenti, in questi giorni non si è perseguito il cambiamento, uno slancio nuovo per il paese e non si è voluto fare i conti con il fatto  che non abbiamo vinto le elezioni. Abbiamo prima ragionato come se le avessimo vinte e ci fossero dovuti dagli altri i loro voti e la loro fiducia.
 Così non è stato e con l’elezione del Presidente della Repubblica abbiamo continuato a comportarci come se fossimo autosufficienti e abbiamo finito per rivelare tutte le divisioni e le lotte di potere all’interno del partito, con gli eletti che se ne sono infischiati di seguire il comune sentire di tutti i circoli, gli iscritti e gli elettori del PD che a gran voce chiedevano di dare un forte segnale di cambiamento. Si è addirittura dapprima chiesto a Berlusconi di scegliere  lui, tra una rosa che gli avevamo dato, il nome del futuro presidente. Con questo comportamento abbiamo giustamente provocato la sollevazione del nostro popolo a tutte le latitudini non contro la figura di Marini ma contro una linea davvero inqualificabile che ha lasciato un popolo incredulo, attonito e sdegnato nello scoprire quanto lontani fossero i propri parlamentari dal sentimento e dalla volontà dei loro elettori.
 Con la candidatura di Romano Prodi si è cercato di porre rimedio all’errore facendone uno ancora più grande: candidando Prodi senza aver condiviso davvero la candidatura tra di noi e soprattutto con gli altri visto che non avevamo da soli la maggioranza per eleggerlo. Il voto su Prodi non è stata solo una figuraccia, è stata la fine di un rapporto di fiducia tra la base e i dirigenti. La rielezione di Napolitano, senza nulla togliere alla generosità del Presidente, rappresenta però la resa, l’abdicazione alla funzione dirigente. Ci si è arresi senza nemmeno provare a farlo il cambiamento, ostinandosi a non tentare strade, come quella del voto a Rodotà, che forse avrebbero aperto la strada ad un’Italia migliore, e alla stessa prospettiva di governo. Ora si dà come ineluttabile il governo con la destra e con Berlusconi.
NOI NON CI STIAMO!
Non moriremo Berlusconiani.
Vi invitiamo con tutte le nostre forze a tentare per davvero  altre strade, fuori dai personalismi con l’unico obiettivo di creare una svolta di governo al paese.
Crediamo inoltre che per superare i problemi del partito non sia sufficiente un congresso. Non vorremmo assistere di nuovo al consolidarsi di un costume correntizio e ad un mercato delle tessere che non risolverebbe il problema. Non si tratta solo di un profondo cambiamento dei gruppi dirigenti, di un ridisegnare le istanze e le modalità di rapporto con gli organi elettivi, ma anche di tracciare una chiara linea di fondo delle prospettive storiche nelle quali dovrà muoversi il partito, ponendo fine alle ambiguità e collocandosi con chiarezza e, sia pure con originalità, nel solco del socialismo europeo.
Per tali motivi decidiamo di :
·         Sospendere il tesseramento al partito fino a nuova decisione
·         Di congelare l’organizzazione della prossima festa del circolo che in ogni caso non sarà la festa del partito democratico ma un’occasione per tutta la sinistra, il mondo del lavoro e l’area democratica di ripensarsi e di unirsi intorno a valori comuni, coinvolgendo quindi altri soggetti, associazioni,  uomini e donne
·         Porre in atto tutte quelle azioni utili a evidenziare la nostra assoluta contrarietà ad un governo con la destra e a perseguire un accordo con chi vuole davvero il cambiamento anche a costo di sacrificare guida e posti di governo
·         Rimarcare la nostra totale autonomia da un gruppo dirigente locale e nazionale che non riconosciamo più, riservandoci di volta in volta di aderire o no a incontri, riunioni o altro che possano farci in qualche modo confondere con gli autori del disastro a cui abbiamo assistito in questi giorni.
·         Di convocarci in assemblea permanente dando l’incarico all’attuale segretario del circolo di limitarsi a coordinare le riunioni e gli incontri, azzerando così di fatto tutti gli organismi del circolo in attesa di un nuovo congresso e di un processo rifondativo.
·         Di inviare copia della presente a tutti gli organi del partito e di diffonderla nel territorio anche attraverso la stampa

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