giovedì 25 luglio 2013

Papi, re e banchieri: basta! di Piergiorgio Odifreddi, da repubblica.it

Edinburgo. Papa Ratzinger e la regina Elisabetta nel settembre 2010
Torno dalla montagna, dove sono stato qualche giorno lontano dai media e vicino alla Natura. E mi ritrovo immerso in una frenesia mediatica, appunto, che mi riporta bruscamente alla realtà: quella di un modo in preda al vuoto pneumatico delle notizie, che discute del niente con un impegno che lo avvolge e lo coinvolge tutto.
Accendo la televisione, e vedo folle di giovani cattolici che tributano a un uomo qualunque l’apoteosi tradizionalmente riservata agli imperatori romani, che sulla scia di Alessandro Magno rivendicavano le proprie origini divine. L’uomo viene presentato dai media di tutto il mondo come un essere umile e normale, perché saluta la folla con un “buonasera” e porta con sé sull’aereo una borsa con un paio di libri, che tutti scambiano (o fingono di scambiare) per l’immenso baule dei suoi innumerevoli paramenti. Ma quell’uomo apparentemente modesto in realtà scoppia di gioia per la pazza accoglienza che gli viene indegnamente (in senso sia attivo che passivo) tributata, e se la gode come un matto.

Cambio canale, e vedo folle di inglesi che gioiscono per l’arrivo del figlio del figlio del figlio della regina d’Inghilterra. Cosa ci sia da gioire, all’aggiunta di una quarta generazione di parassiti e succhiasangue reali alle tre già esistenti, in un momento di crisi mondiale, non è dato sapere. E perché mai la notizia dovrebbe interessare al resto del mondo, è un mistero che va ad aggiungersi a quello del perché mai dovrebbe interessare all’Inghilterra stessa.

Sfoglio i giornali italiani dei giorni passati, e mi accorgo che sono ricolmi di notizie sull’espulsione della moglie di un banchiere fraudolento, che ha sottratto miliardi (si, miliardi) di dollari ed è già stato condannato in Inghilterra a restituirne uno e mezzo. Un aspirante dittatore del Kazakistan, che per arrivare a realizzare il suo progetto deve ovviamente opporsi al dittatore attuale, e che per questo viene continuamente e ridicolmente chiamato “dissidente”: cosa che evidentemente erano anche Ciano nei confronti di Mussolini, e Himmler, nei confronti di Hitler.

Che pena questo mondo, che corre dietro a chiunque (papa, re, banchiere), purché sia potente e ricco, e che si lascia menar per il naso da qualunque pettegolezzo (religioso, politico, economico), purché venga presentato come “informazione”. Quando invece la vera informazione sarebbe, molto semplicemente, che i papi, i re e i banchieri non devono nemmeno esistere. E che si può, e si deve, gioire a causa loro solo quando vengono smascherati, deposti o arrestati. Nell’attesa di buone notizie di questo genere, abbasso il papa Francesco, i reali di Windsor e il banchiere Ablyazov! E viva il giorno in cui non si parlerà più della gente come loro!

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