mercoledì 18 settembre 2013

Berlusconi al rallenti di Ilsimlicissimus


7829_1171805628536_1629870663_455994_8253523_nBerlusconi era sceso in campo con un video messaggio e con un videomessaggio tenta di non andare negli spogliatoi a partita finita. Una parabola durata vent’anni durante la quale l’Italia da protagonista rischia di esistere solo su google maps, ma che potrebbe essere anche considerata il rallenti di una rapina: la prima apparizione con la calza, la seconda con la pistola del ricatto.
Un ricatto che appare rivolto al governo e alte cariche da sempre benigne solo per contiguità istituzionale, ma che ha come obiettivo principale quel milieu finanziario che lo ha voluto e appoggiato nonostante la mitomania comportamentale e l’esiguità politica, salvo scoprirne l’inaffidabilità quando con la crisi il gioco si è fatto duro. E’ a loro più che agli italiani che è dedicato il video messaggio: sono ancora indispensabile al “disegno complessivo”, al massacro dei più deboli, alla costruzione del nuovo “modello” di ingiustizia sociale, al controllo della serva Italia. Se salto, il futuro sarà imprevedibile, potrebbe persino rinascere una sinistra e in ogni caso la stabilità ve la sognate. Perciò vedete di salvarmi con tutte le armi che potete.
Certo anche in questo caso, così come per la minaccia di rompere le larghe intese, l’arma è spuntata, è una pistola ad acqua perché nel frattempo è stata messa in cantiere la nave da crociera liberista della neo dc, si è gonfiato a forza di soldi e investiture un bambolotto politico alternativo e tanto cool che all’occorrenza basta pungerlo per fargli fare fiuu e vederlo afflosciarsi privo dell’aria fritta di sostegno. Insomma Berlusconi non viene più considerato necessario e potrebbe persino rivelarsi controproducente. La lezione della Grecia dove i nazisti la fanno da padroni della piazza insegna. Mica per le idee politiche o per il funerale di civiltà che tutto questo significa, quanto per il pericolo che la situazione mandi all’aria il governo della troika.
In Italia no, i candidati disposti ad essere portavoce dei tre tiranni del potere sono talmente tanti che sembra di stare ai provini per il grande fratello: Berlusconi ha perso, nonostante la resistenza dei sondaggisti della “grandi marche” e può solo scaraventare il tavolo con tutte le fiches, un mauvais geste degno di lui e dei suoi bravi. Ma molto meglio che non lo faccia e che gli si permetta semplicemente allontanarsi senza pagare il debito. Questo è il messaggio che arriva da giorni alle sponde delle più alte istituzioni: che non si crei troppo casino. Del resto dopo vent’anni che la legalità è stata la bestia nera della politica chi ci crede in una improvvisa conversione?

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