venerdì 1 novembre 2013

Tutte le bugie del governo sui conti


image«La crisi mondiale è finita». Parola di Fabrizio Saccomanni, il supertecnico ministro dell’Economia, ex direttore generale della Banca d’Italia, grande amico dell’ex presidente del consiglio Mario Monti e del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Dunque, eccoli i conti della ripresa. L’Istat ha appena reso noto il tasso di disoccupazione raggiunto a settembre: 12,5 per cento, pari a 3.194.000 cittadini. E i giovani? Il 40,4 per cento (cifra record) dei ragazzi sotto i 24 anni sono senza lavoro.
Ma le bufale raccontateci dagli ultimi ministri dell’Economia non finiscono qui. Anzi, sono così costanti che hanno del clamoroso nella loro sfacciataggine. Popoff ha deciso di fare le pulci agli ultimi tre governi e ai loro annunci di previsione economica, contenuti nelle leggi di stabilità.
Nel 2010 (eravamo già in piena crisi economica) la situazione era la seguente: il deficit pubblico era pari al 4,5%, il debito pubblico 119,3%, il prodotto interno lordo era di 1.552 miliardi di euro. All’epoca ministro dell’Economia era Giulio Tremonti, il presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
La legge di stabilità del 2011 venne annunciata come quella del rilancio dell’economia: deficit al 3,9%, debito pubblico al 120,0% e Pil in salita a quota 1.593 miliardi. Come potete immaginare, la realtà fu un’altra: deficit 3,8%, debito 120,7% (+0,7% rispetto alle previsioni), Pil 1.580 miliardi (13 miliardi di meno).
L’anno successivo le cose cambiarono. Il duo Tremonti-Berlusconi governò fino a inizio novembre. Poi, le dimissioni del Cavaliere e l’arrivo di Mario Monti, «il supertecnico», l’amico dei mercati e l’uomo «in grado di rimettere i conti del Paese finalmente in sesto».
Ma vediamoli alla prova dei fatti. Tremonti disse: deficit 2,7%, debito 119,4%, Pil 1.642 miliardi. Magari fosse stato così. Ma Monti (che era anche a capo del ministero dell’Economia) rilanciò (essendo il demiurgo, poteva): deficit 1,7, debito 123,4%, Pil 1.589 miliardi. In alcuni casi più ottimista, in altri meno, del governo Berlusconi. E quali furono i dati reali di quell’anno? Deficit 3,0%, debito 127,0% e Pil pari a 1.567 miliardi di euro. In altre parole, Berlusconi aveva previsto un deficit inferiore, un debito molto inferiore e un Pil superiore di 75 miliardi. Monti aveva previsto un deficit molto inferiore, un debito inferiore e un Pil superiore di 22 miliardi.
Insomma, sbagliare di 75 e 22 miliardi di euro i conti del bilancio annuale è un’enormità. In una normale azienda queste persone sarebbero state licenziate in tronco, oppure messe sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta.
Proseguiamo. 2013. Le previsioni di Tremonti (che arrivavano fino al 2014) erano: deficit 2,7%, debito 116,9% e Pil 1.697 miliardi. Quelle di Monti (che arrivavano fino al 2015) erano: deficit 0,5%, debito 121,5% e Pil 1.627 miliardi. Da quest’anno vanno aggiunte anche le cifre di previsione fatte dall’attuale ministro dell’Economia Saccomanni e dal presidente del consiglio Enrico Letta: deficit 2,9%, debito 130,4%, Pil 1.573 miliardi.
Anche questa volta la realtà si è rivelata molto diversa dalle previsioni fantasiose dei nostri governanti: 3,4%, debito 134,0% e Pil 1.556 miliardi. Di quanto si sono sbagliati? Tremonti di tanto rispetto al deficit, di tantissimo rispetto al debito, di 141 miliardi rispetto al Pil (a sua unica giustificazione, va detto che la previsione è stata fatta tre anni fa, quando la situazione economica mondiale era pessima, ma non disastrosa). Monti di un’enormità rispetto al deficit, di tantissimo rispetto al debito e di 71 miliardi rispetto al debito (previsione fatta due anni fa). Saccomanni (previsione fatta quest’anno) si è sbagliato di tanto rispetto al deficit, del 3,5% rispetto al debito pubblico e di sette miliardi rispetto al Pil.
Sette miliardi sono i soldi necessari per fare un cuneo fiscale decente. Con sette miliardi si potrebbe rilanciare la scuola pubblica, oppure togliere del tutto l’Imu. E il nostro attuale ministro ha sbagliato i calcoli da un mese per l’altro di sette miliardi.
Come andrà a finire? Tremonti era stato più cauto, dicendo che nel 2014 il deficit sarebbe stato del 2,6%, il debito del 112,8%, il Pil pari a 1.755 miliardi. Per rispettare queste cifre l’Italia dovrebbe avere in pochi mesi un boom economico degno della Cina ai tempi d’oro: +12,8%.
Monti aveva pronosticato per il 2014 il deficit allo 0,1% (addirittura 0% nel 2015), il debito al 118,2% e il Pil a 1.673 miliardi. Per rispettare questi dati l’Italia dovrebbe vivere in pochi mesi un boom degno dell’India o del Brasile: +7,5%.
Saccomanni ha pronosticato per l’anno prossimo il deficit all’1,8%, il debito al 129,0%, il Pil a 1.624 miliardi. Un incremento del Pil del 4,4% in un anno. Altro che ripresa.
FRANCO FRACASSI
da Popoff.globalist.it

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