domenica 15 dicembre 2013

Davide Mannarà : uno dei leader dei Forconi di Olivia Stevanin, IVG.it.


Compro oro

Davide Mannarà a 30 anni sull’Olimpo della criminalità

Savona. Davide Mannarà, imprenditore savonese, a trent’anni era già a capo di un vero e proprio “impero” della malavita. Appartamenti, auto, società, box e soldi, molti soldi, era quanto possedeva. Dalle indagini sullo stato patrimoniale dell’uomo, arrrestato per traffico di droga lo scorso giugno, la guardia di finanza, grazie al contributo della polizia, è riuscita a scovare tutti i suoi beni.
Operazione tutt’altro che semplice visto che Mannarà era stato attento e aveva utilizzato numerosi escamotage per non farsi “pizzicare” tra cui intestare molti dei beni alla convivente. L’imprenditore trentenne, erede di una famiglia che un decennio fa ha occupato le pagine di cronaca dei giornali, era entrato nel giro del traffico internazionale di stupefacenti e si era creato un certo numero di società ad hoc per supportare questa attività. In particolare Mannarà aveva aperto, nel settore della compravendita di oro usato, le società “Proposte d’oro” e a “Peso d’oro”. Tramite queste attività l’uomo riusciva a procurarsi il denaro contante necessario all’acquisto di droga.
Aziende che, grazie al sistema del franchising, avevano raggiunto un numero ragguardevole di filiali, ben 76, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna e Sicilia. Alcune di queste erano gestite direttamente dall’uomo e sono proprio queste ad essere finite sotto sequestro. I negozi di “proposte d’oro” ai quali gli inquirenti hanno apposto i sigilli si trovano a Savona (via dei Mille, via Sormano, corso Tardy e Benech e corso Vittorio Veneto), ad Albenga, a Roma e Genova due con l’insegna “A peso d’oro”.
L’indagine interforze delle Fiamme Gialle e della polizia ha permesso quindi di risalire ed individuare tutte le società che facevano capo a Mannarà e a far crollare il suo impero e le sue “mire espansionistiche”. Nell’ambito dell’inchiesta, oltre alle società di compravendita di oro, sono state poste sottosequestro anche la golf Management (con tre sedi a Roma) e la Live Music SAS, società con cui in passato Mannarà gestiva il locale Ju Bamboo.

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