sabato 19 aprile 2014

Lista Tsipras, si parte! di Paolo Ferrero




Tsipras
In tutte le circoscrizioni elettorali sono state presentate le candidature della lista "L'Altra Europa con Tsipras", corredate di tutte le firme necessarie. Non si tratta di un fatto di poco conto. Mentre tutte le altre liste - Grillo compreso - depositano le liste senza corredarle delle firme dei cittadini - utilizzando il privilegio dato dall'avere propri gruppi parlamentari - noi abbiamo raccolto oltre 220.000 firme per ottenere il diritto a presentare le liste. Si tratta di un grande risultato, non scontato, perché raccogliere oltre 220.000 firme in un mese - di cui almeno 3.000 in ogni regione italiana, Val d'Aosta compresa - non è cosa semplicissima.
Si tratta di un risultato politico che ci parla di tre elementi.
In primo luogo siamo riusciti a costruire in Italia una lista unitaria di sinistra su una posizione molto chiara di alternativa alle politiche neoliberiste. Una alternativa alle politiche di austerità, pensate e attuate da socialisti, popolari e liberali, attraverso quella grande coalizione che regge il governo europeo. Non si tratta di un fatto di poco conto. Gran parte delle divisioni che la sinistra ha avuto riguardano proprio il rapporto con i fautori delle politiche di austerità. Aver costruito una lista unitaria attorno alla candidatura di Alexis Tsipras, proposto dalla sinistra europea in alternativa a Martin Schultz e alla fallimentare logica della "grosse coalition", è un fatto rilevante che parla di una scelta politica. L'unità della sinistra non si fa inseguendo chi a sua volta insegue le destre ma costruendo una prospettiva di cambiamento e di alternativa.
In secondo luogo siamo riusciti a costruire una lista che ha un candidato alla presidenza dell'Unione Europea comune alle altre liste della sinistra europea. Anche questo è un fatto rilevantissimo. Oggi può sembrare un fatto scontato, ma non lo è per nulla. La candidatura unitaria di Alexis Tsipras, avanzata dal Partito della Sinistra Europea, è frutto di anni di lavoro - sovente oscuro - di costruzione di relazioni a livello europeo. Dieci anni fa a Roma nasceva - grazie all'impulso decisivo di Rifondazione Comunista - il Partito della Sinistra Europea, che in questi anni è cresciuto in forza ed estensione e che oggi ha reso possibile questo risultato. Guardiamo quindi a questo risultato e alla Sinistra Europea come ad un patrimonio comune, ad un bene comune da valorizzare al fine di costruire l'alternativa. La dimensione europea, è infatti la dimensione minima per fare una analisi e avanzare una proposta politica che sia all'altezza dello scontro oggi in atto. Dall'austerità non se ne esce né con la subalternità alla Merkel né rintanandosi a casa propria. La dimensione europea è decisiva per la sinistra, per dar vita ad un movimento europeo contro l'austerità che sappia utilizzare a questo fine anche i poteri di ogni singolo stato nazionale. A questo allude Tsipras quando dice che se Syriza vincerà le elezioni non rispetterà il memorandum imposto dalla troika alla Grecia. A questo alludiamo quando diciamo che l'Italia deve ritirare la firma dal Fiscal Compact e disobbedire ai trattati neoliberisti.
In terzo luogo questa lista è unitaria in modo del tutto nuovo. Non è la lista che mette insieme più partiti e che riempie le liste di ex deputati. Questa è una lista unitaria perché è riuscita a coagulare uomini e donne che in modo diverso sono impegnati nello lotta all'austerità: nei comitati, nelle associazioni, nei sindacati, nei partiti, nella battaglia culturale e civile. Si tratta di un fatto significativo, da sottolineare. Superando la tradizionale e sterile contrapposizione tra partiti e società civile, qui si è fatta una cosa nuova: la lista "L'Altra Europa con Tsipras" è nata attorno ad un gruppo di "garanti" che hanno l'obiettivo "istituzionale" di esprimere la soggettività della lista. Non una sommatoria ma la possibile costruzione di uno spazio pubblico finalizzato in primo luogo a portare nelle elezioni europee una voce di sinistra, europeista e per questo radicalmente critica verso le politiche dell'Unione Europea. In questa collaborazione paritaria tra diversi modi di impegnarsi per il superamento delle sciagurate politiche di austerità, vi è a mio parere una indicazione strategica. Nessuna unità a sinistra è possibile se resta confinata nel dialogo tra le forze politiche: l'unità deve coinvolgere in primo luogo le centinaia di migliaia di persone di sinistra che non appartengono a nessun partito. L'unità a sinistra è possibile solo se la radicalità dei contenuti si coniuga con la critica della politica, se fa i conti con la crisi della politica. Per questo è necessario il dialogo paritario e non la scomunica. Per non fare che un esempio, sono assolutamente convinto che senza l'impegno militante e generoso di Rifondazione Comunista, non saremmo mai riusciti a raccogliere 3.000 firme in Valle d'Aosta. Sono altresì convinto che la possibilità di successo della lista consiste proprio nel non rimanere all'interno dei confini, delle relazioni e dei volti dei partiti della sinistra.
La lista "L'Altra Europa con Tsipras" non è la soluzione di tutti i problemi ma il suo successo può aprire uno "spazio pubblico" a sinistra, può aprire una prospettiva. Il primo passo nella direzione giusta è stato fatto.

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