martedì 29 luglio 2014

Pedaggio E45

Pedaggio E45. Flamini-Prc: balzello per i cittadini regalo per i soliti noti

La scelta sciagurata di trasformare la E45 in autostrada si conferma tale anche rispetto a quanto emerge dal piano finanziario del project financing che prevede, come era ovvio e come noi denunciamo da anni, il pagamento del pedaggio anche per gli umbri, un vero salasso. Purtroppo il governo regionale, a parte un pò di propaganda e qualche annuncio, non ha saputo giocare un ruolo vero e di carattere nazionale per rimettere in discussione una decisione che non tiene minimamente in considerazione i territori, il sacrosanto diritto dei cittadini di partecipare a tale scelta, il rispetto del paesaggio e che non risolve certo gli attuali problemi di traffico e sicurezza di una superstrada che, come dimostrano anche le recenti piogge, è sempre più simile ad una mulattiera.
La trasformazione della E45 in autostrada significa insomma privatizzare la maggiore arteria viaria che attraversa l’Umbria utilizzando il modello della defiscalizzazione al futuro concessionario, modello le cui ripercussioni ora sembrano emergere in maniera evidente: i costi più pesanti ricadranno sulle tasche dei cittadini e degli artigiani del trasporto colpiti dal pedaggio, l’ennesimo balzello del governo delle larghe intese, l'ennesimo regalo ai soliti noti.
Enrico Flamini
Segretario Provinciale Prc Perugia

Gambacorta-Umbrialeft: Ormai è ufficiale: si pagherà il pedaggio sulla nuova E45

Ormai è ufficiale: si pagherà il pedaggio della nuova E45.
Riteniamo quest’ opera inutile e dannosa sia per la nostra regione che per tutte i paesi e le città che attraversa la nuova autostrada.
L’Umbria è una regione con una forte vocazione culturale-turistica e l’attuale E45 è funzionale a questa tradizione. Una strada che collega il cuore verde d’Italia a sud con la Capitale e a nord con la Toscana ed Emilia Romagna con tempi veloci di percorrenza. Le varie città che attraversa sono facilmente raggiungibili ed invogliano il turista a fermarsi.
A proposito sono convincenti i dati dell’ATP, l’azienda turistica regionale, che testimoniano come le presenze turistiche del territorio non siano crollate in un periodo di crisi economica come quella che stiamo vivendo, ma, nonostante il calo fisiologico, tendono ad essere stazionarie rispetto agli anni precedenti. La nuova autostrada trasformerà la nostra regione in terra di passaggio, lontano, quindi, culturalmente e socialmente, dal “sistema Umbria”. Di fatto verrà aggredito il territori dai lavori di costruzione prima, dal passaggio di mezzi pesanti poi, abbassando notevolmente la qualità della vita. Vedremo così annullarsi, sotto i nostri occhi, tradizioni popolari e culturali, che caratterizzano in positivo l’Umbria e i suoi comuni e che rappresentano eccellenze di vivibilità ed esempi per l’intera nazione. Come testimonia anche un importante quotidiano statunitense. Il traffico locale si riverserà tutto nelle strade interne, con tutti i danni immaginabili della viabilità, per evitare il pagamento del pedaggio, ma anche per comodità stradale.
È l’Umbria democratica e civile che conosciamo che rischia di scomparire.
Non è, quindi, un’opportunità di progresso per i cittadini umbri, ma un esempio di malgoverno che non sa cogliere i veri bisogni, le vere necessità di un intero territorio e dei suoi abitanti. Quale ricchezza, quindi, quale progresso economico. Non ne vediamo, temiamo invece un pericoloso imbarbarimento dei nostri comuni. Con questo non ci stiamo opponendo al progresso. Crediamo solo che l’Umbria ed il suo capoluogo non abbiano bisogno di un doppione, ma di un aeroporto più efficiente, di collegamenti con la regione Marche, di strade secondarie più sicure ed efficienti per candidarsi a pieno titolo capitale d’Europa.
Attilio Gambacorta - Coordinatore Associazione Culturale Umbria Left

E45. Dottorini.Idv: Il tempo delle false rassicurazioni e demagogia è terminato

“Il tempo delle false rassicurazioni e della demagogia è terminato. Chiedo all’assessore Silvano Rometti di dire chiaramente ai cittadini umbri cosa li attenderà di qui ai prossimi anni, senza continuare a dare false rassicurazioni che non trovano alcuna conferma negli atti. Le cifre, com’è noto, sono argomenti testardi e lui sa benissimo che i privati, per finanziare l’autostrada, richiedono pedaggi altissimi e generalizzati”. Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) risponde alla “imbarazzata difesa d’ufficio dell’assessore Rometti, chiedendogli di ritirare al più presto il suo consenso a un’opera faraonica e anacronistica che andrà a compromettere i bilanci familiari e aziendali di molti umbri”.
“Se la Regione si è opposta al pedaggio, non pare avere ottenuto grandi risultati, a giudicare dalle proposte dei privati. Io ho reso pubbliche delle cifre – aggiunge Dottorini – che lui avrebbe dovuto avere il decoro di mettere a disposizione del Consiglio regionale, dei Consigli comunali e dell’intera cittadinanza. Evidentemente – conclude - è più comodo continuare a raccontare la favola dell’esenzione dal pedaggio per i residenti, sapendo bene che questa scelta non è nelle disponibilità della Regione e che senza il pedaggio a carico dei residenti questa assurda opera non ha alcuna copertura economica”.

E45 in autostrada. M5S in pressing sulla Regione

“Non ci sono più alibi. Serve un vertice, in agosto, tra Regione e parlamentari umbri”. Sul tavolo il progetto preliminare di trasformazione della E45 in autostrada. La richiesta arriva direttamente da Roma. A presentarla il deputato cinque stelle Filippo Gallinella.
“Se l’Umbria si oppone in blocco, il governo dovrà ritirare il progetto preliminare di trasformazione della E45 in autostrada – afferma il deputato Gallinella – La Regione deve prendere una posizione chiara e non limitarsi a pronunciare la propria contrarietà al pagamento del pedaggio. Il pedaggio è solo un tassello di un disegno scellerato che incombe sull’Umbria. E questo disegno va portato all’attenzione dei cittadini. La trasformazione dell’E45 in autostrada – continua il deputato cinque stelle - comporterà un rilevante consumo di suolo, un aumento dell’inquinamento atmosferico ed acustico, un aumento del rischio idrogeologico. Danneggerà i settori agricolo e turistico”.
La posizione del M5S è chiara da tempo: il governo deve ritirare il progetto preliminare, intervenire urgentemente per la messa in sicurezza e riqualificazione dell’attuale SS 309 Romea, monitorare il flusso di traffico che insiste oggi sull’infrastruttura, crollato dal 2008 del 30%, rifare i conti sull’investimento complessivo, stimato in quasi 10 miliardi di euro, circa 2 miliardi e 600 milioni in più di quelli inizialmente preventivati dal Cipe.
“La discussione sulla trasformazione della E45 in autostrada deve uscire dalle stanze del palazzo e coinvolgere la cittadinanza – conclude Gallinella - Riteniamo urgente da parte della Regione l’apertura di un tavolo di confronto con i parlamentari umbri, con tutte le amministrazioni locali, i comitati e le associazioni interessati dal tracciato”.

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