venerdì 18 luglio 2014

Ruby, Berlusconi assolto: finisce un'era. Ma chi vince oggi si vergognerà in futuro di Lucia Annunziata

Tutti a casa, compagni. La guerra è finita e noi la abbiamo persa. Per venti lunghi anni abbiamo dubitato del nostro Premier, lo abbiamo chiamato puttaniere, e lo abbiamo accusato di uso privato del suo potere. Sbagliato. L'uomo è in verità un politico integerrimo.
Altro che rottamazione. È quello che ci grida, dall'alto dei suoi scranni, il potere togato, quello stesso che abbiamo venerato per anni, e come smentirlo ora, ora che ha trasformato in un niente il reato di prostituzione minorile e di concussione?
Dalla pena massima, sette anni, alla assoluzione totale. Innocente. Rimane in realtà un pluricondannato, ma gli è stato tolto dalle spalle la più infamante delle accuse - quella del bunga bunga - che lo ha ridicolizzato nel mondo.
Altro che rottamazione renziana. Rottamato qui è il pilastro di una lotta politica. È la fine di un'era.
Ci rassegniamo dunque. Abbiamo sbagliato tutto. Del resto c'è chi vince e c'è chi perde, e tocca accettare le sconfitte.
Ma prima di chiudere il cassetto (e per la mia generazione è solo l'ennesimo, dopo aver chiuso quello della Rivoluzione, poi quello del governo dei Migliori, e infine anche quello almeno e solo del governo degli Onesti) vorrei qui condividere un paio di lezioni che porto con me in questa sconfitta.
La prima è che la parte che mi fa più pena di questa sentenza (sì, ho detto pena) non è la assoluzione dal reato di prostituzione minorile. Non sono mai stata una moralista e chi se ne frega se il premier ama fare cose così poco eleganti come le sue cene eleganti. Di quelle cose al massimo doveva rendere conto alle sue donne, che infatti gliela hanno fatte pagare. Penosa è l'assoluzione dal reato di concussione. Fatemi capire: un premier può telefonare in Questura e fare pressione sui dirigenti dello Stato, sui dipendenti da cui dipende il rispetto della legge, e questo gesto non è pressione, è una legittima iniziativa?
Sono un po' sensibile su questo tema perché anni fa mi capitò di intervistare a In mezz'ora Annamaria Fiorillo, la giudice minorile a cui toccava dare il parere finale sull'affidamento di Ruby alla Minetti, parere che lei non diede. La giudice venne in televisione e tremava come un agnello mentre raccontava le pressioni subite, le telefonate ricevute, l'impazienza dei dirigenti della Questura, e ricordava il caos e la tensione che la telefonata del Premier aveva scatenato. La giudice era ancora scossa per le conseguenze di quella notte, ma c'eravamo sbagliati. Tutti loro avevano sbagliato. Non si trattava altro che di una telefonata del Premier che si informava su di una ragazza. Tutto normale. E che sarà mai. Da domani però ogni volta che mia figlia mi porta un pacco di multe, ci proverò anche io a chiamare in ufficio contravvenzioni, per dire "Non sapete chi sono io". Tanto non è reato, e forse mi va pure bene.
La seconda lezione da trarre da questa sentenza è fare tanto di cappello al centrodestra italiano. Ha sempre detto che i giudici sono politicizzati. Che sia vero? Oppure i giudici sono molto attenti ai climi stagionali, come spiegarsi altrimenti oscillazioni così radicali tra il massimo di una sentenza e la assoluzione?
Però c'è da dire che un vantaggio c'è nell'attuale soluzione: c'è da #starsereni. Quando nel futuro rileggeremo la storia d'Italia il leader politico che ha firmato le riforme che cambieranno il sistema in vigore dal 1948 non sarà definito un condannato, bensì un politico integerrimo e, in più, perseguitato politico. C'è da #starsereni appunto: abbiamo un padre della patria a fianco di Matteo Renzi. Che poi questo era il punto, no? L'Italia aveva bisogno di riforme, e se serviva farlo con un condannato, è bastato togliere la condanna. Un classico caso di montagna che è andata da Maometto.
La assoluzione risolve così il maggiore problema che aveva il Premier, e il maggiore che il presidente Napolitano voleva risolvere. Si immagina che il Presidente sia stato correttamente terzo mentre si giocavano i destini di tante persone. Ma forse i giudici sanno interpretare oltre che le parole anche i silenzi. E in ogni caso, coerenti con quello che pensiamo, non arriveremo a contestare neanche questa loro decisione.
Una generazione esce sconfitta da questa sentenza, ha avuto torto. Ma speriamo che chi ha vinto abbia davvero ragione, e che sia valsa tutta la pena che si è dato. Non vorrei trovarmi poi nei panni di chi è vittorioso a breve e si vergognerà in futuro.

Berlusconi assolto, il regime ha una forma stabile  

di Contropiano.org

Berlusconi assolto, il regime ha una forma stabile
Prendiamo la notizia nuda e cruda dal Corriere online: "I giudici della seconda Corte d’Appello di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile nel processo Ruby, per entrambi i capi di imputazione. In primo grado l’ex premier era stato condannato a 7 anni . A proposito dell’accusa di concussione, i giudici dell’Appello hanno detto che “Il fatto non sussiste” . Riferendosi all’accusa di prostituzione minorile invece è stato scritto che i fatti a lui contestati “non costituiscono reato” . Il collegio presieduto da Enrico Tranfa ha quindi emesso una sentenza che va nel senso opposto rispetto alla condanna a 7 anni e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, inflitta all’ex premier nel processo di primo grado dal collegio presieduto da Giulia Turri il 24 giugno 2013. Le motivazioni sono attese entro 90 giorni".
Dunque: telefonare alla questura per far rilasciare una minorenne fermata con l'accusa di furto non è concussione (costringere o "convincere" un pubblico ufficiale a fare il conrario di quello che dovrebbe fare); fare sesso con una minorenne non è reato se fai finta di non sapere la sua età (se sei abbastanza potente, non come il marito della Mussolini); Ruby è probabilmente la nipote di Mubarak o poteva sembrarlo.
Non ci interessa qui entrare nel merito di un processo di cui, come tutti, conosciamo soltanto i rendiconti giornalistici e non "le carte processuali". Ma a nessuno può sfuggire il significato politico di questa sentenza, così come non può sfuggire l'olimpica calma con cui stavolta il Caimano ha atteso la sentenza. Né l'insistenza con cui ha tenuto buoni i suoi nel mantenere fede al "patto del Nazareno" con Renzi, di cui - sia detto per chiarezza - ben pochi conoscono il vero contenuto.
L'impressione è dunque fortissima: il regime si è stabilizzato, il blocco che ha portato Renzi a palazzo Chigi si è preoccupato di salvare l'ex Cavaliere per evitare lacerazioni pericolose nel blocco sociale egemone (tra un'ala moderna ed "europea" e una "sanfedista", arretrata, criminogena e criminale) e in cambio di una mano sostanziosa al processo di stabilizzazione. Quello che avviene in parlamento è lo specchio esatto di questo appeasement che evita altri morti e feriti nella classe dirigente, specie ora che il "cambio generazionale" è avvenuto e le vecchie diatribe del passato possono essere messe nell'armadio insieme a tutti gli altri scheletri della Repubblica italiana. Berlusconi è un "costituente" del nuovo regime, quindi può esser salvato e accompagnato all'uscita senza quest'ultimo disonore.
Notiamo, incidentalmente, che il cambio di linea della magistratura coincide con il "nuovo clima politico", quello in cui tutto l'arco dei principali dirigenti politici esce fuori dall'alveo democristiano, massone, piduista, ormai decisamente padrone anche del cosiddetto Partito Democratico.
Sarebbe sperabile che quanti hanno avuto l'idea che votando "utile", ovvero Pd, si contribuiva a "battere la destra e Berlusconi" riescano ora finalmente ad accendere il cervello. Qui il gioco della democrazia è finito da un pezzo, anche formalmente. E il regime non presenta più alcuna smagliatura tra una presunta "destra" e una ancor più presunta "sinistra". A livello delle politiche economiche e istituzionali comanda la Troika (Unione Europea, Bce, Fmi); al livello dell'"amministrazione" c'è invece un personale ampiamente interscambiabile, dall'identità inesistente e corrotta ancor prima di arrivare a una qualsiasi poltrona.
Come cinguettano tutti i Tg, "l'assoluzione di Berlusconi rafforza il patto del Nazareno e zittisce i frondisti di tutti gli schieramenti". Appunto. Non l'opposizione sociale che, a questo punto, deve guardare altrove per trovare anche un'espressione o una rappresentanza politica.

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