sabato 25 ottobre 2014

Un insegnante londinese paga più tasse di Facebook

di Leo Mirani.

Come fa una società così grande, ben rodata e profittevole a far sì che sia cancellato il suo intero profitto a fini fiscali? Con avvocati molto bravi e molto costosi.
Le imposte societarie pagate da Facebook nel Regno Unito per il 2013 sono pari a un totale di £ 3.169 (ossia € 4.020, ndT). La società ha inoltre ricevuto £ 185.196 in crediti d'imposta degli anni precedenti, ottenendo così un saldo attivo di £ 182.027, secondo i documenti depositati presso il Registro delle Imprese britannico in data di martedì 21 ottobre.
L'imposta sul reddito pagata da un docente che insegni a Londra in base a un salario di partenza minimo di £ 27.543 arriva a superare la somma di £ 3.500 (€ 4.440, ndT).
Facebook ha registrato un fatturato di £ 49.850.000, con un utile lordo di £ 49.280.000 (cioè 62,5 milioni di euro, NdT). Ma alcune "fastidiose" spese amministrative si sono accumulate fino ad attestarsi a £ 60.900.000, in gran parte dovute alla compensazione su base azionaria dei propri dipendenti. Facebook dava lavoro a 208 persone nel Regno Unito alla fine del 2013, e ciascuna di esse da sola ha pagato più tasse della società.

Come fa una società così grande, ben rodata e profittevole (almeno negli USA) a far sì che sia cancellato il suo intero profitto a fini fiscali? Con l'aiuto di avvocati molto bravi e molto costosi. Secondo l'Evening Standard - che cita i dati di eMarketer - Facebook ha realizzato ricavi per circa £ 371.000.000 (ovvero 471 milioni di euro, NdT) nel Regno Unito lo scorso anno, ma ha registrato la maggior parte di queste vendite in Irlanda, dove le aliquote fiscali aziendali sono tra le più basse in Europa.
Le grandi imprese possono utilizzare una struttura complessa nota come il "Double Irish" ("doppio-irlandese", NdT) per spostare denaro in giro per diversi paesi fino a quando l'aliquota effettiva si avvicina a zero.
Le azioni di aziende come Facebook, Google e Apple, tra le altre, hanno attirato le ire dei legislatori e dei politici sia a livello locale sia a livello europeo. La Commissione europea ha recentemente fatto segno di indagare le manovre fiscali della Apple e quelle di Amazon, tra gli altri, mentre l'Irlanda ha promesso di eliminare gradualmente le sue scappatoie (anche se non tutti ci credono).
Nel frattempo, tuttavia, i residenti della Gran Bretagna - e di gran parte dell'Europa - potranno dare a se stessi una bella pacca sulle spalle e sentirsi beffardamente compiaciuti per il fatto di contribuire da soli all'erario del proprio paese più di alcune delle maggiori aziende del mondo.
Facebook ha rifiutato di commentare.


Traduzione per Megachip a cura di Fanny Milazzo.

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