lunedì 24 novembre 2014

Pochi e non buoni di Ciuenlai

Se continua così finirà che a votare ci andranno solo Renzi e la Boschi. Così lui potrà chiamare tutte le tv del mondo e urlare “abbiamo vinto 2 a 0”. La pericolosità del soggetto sta proprio qui, nel non voler capire l’enormità di quello che è successo. Il centrosinistra vince in Emilia (non in una landa sperduta della luna) con il consenso del 16% del corpo elettorale. Il 62% degli aventi diritto ha sbattuto la porta. Se ne è rimasto a casa perché non si sente rappresentato da nessuno. Parliamo dei due terzi, mica di bruscolini.
Ma per il sig Matteo l’importante è rinverdire una vecchia parola d’ordine “vincere e vinceremo”. Non importa come, non importa contro chi, non importa con quali contenuti, non importa con chi e con cosa. Perché, come si vede dalle proposte su legge elettorale e riforme costituzionali, non ha idea della democrazia e delle sue regole. E chi non ne ha idea, pur di vincere, può anche farne a meno. Gran parte dell’elettorato tradizionale della sinistra non si è presentato ai seggi. Il risultato del Pd è sotto le aspettative oltre che sempre più pericolosamente gonfiato da una marea di voti moderati. Ormai è chiaro gran parte dell’ex Pdl si appoggia al PD di Renzi, snaturandone ruolo e connotati (le cene a mille euro erano piene di ex berlusconiani). E chi pensa di raddrizzare la baracca dall’interno è un illuso o un colluso. La fuori, c’è un grande popolo della sinistra, quello del 25 ottobre e oltre, che attende di avere una propria vera rappresentanza lontana da quella di chi ha usurpato la grande storia del Pci e dalle altre sigle figlie di una piccola storia finita da tempo. Bisogna fare in fretta perché se no la rabbia si incanalerà verso altri soggetti e verso falsi obiettivi. La Lega del Le Pen Italiano, Salvini, è lì pronta ad approfittarne. Francia “docet”.

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