martedì 30 dicembre 2014

Papadimoulis: «Un voto per cambiare tutta l’Europa»




Intervista. Il vicepresidente del Parlamento europeo, capogruppo degli europarlamentari di Syriza: nella Ue vogliamo essere uno Stato membro paritario con pieni diritti, come gli altri
Syriza vin­cerà le ele­zioni per cam­biare la Gre­cia e l’Europa, sostiene con­vinto il vice­pre­si­dente del Par­la­mento Euro­peo Dimi­tris Papa­di­mou­lis, che si pre­para per dare bat­ta­glia elet­to­rale e rom­pere il cer­chio dell’austerità in Europa. Papa­di­mou­lis crede che la vit­to­ria di Syriza offrirà una grande pos­si­bi­lità alla Gre­cia e ai paesi della Ue col­piti dalla crisi per cam­biare gli equi­li­bri in Europa. Dimi­tris Papa­di­mou­lis, è vice­pre­si­dente del Par­la­mento euro­peo, capo­gruppo degli euro­par­la­men­tari di Syriza, con una lunga espe­rienza anche nel par­la­mento greco, dove è stato por­ta­voce di Syriza. Pro­viene dai gio­vani dei comu­ni­sti demo­cra­tici del Par­tito Comu­ni­sta Greco e ha rap­pre­sen­tato per anni Syna­spi­smos nel par­la­mento greco e nel Par­la­mento Euro­peo fino alla nascita di Syriza, di cui è diven­tato uno dei suoi più noti esponenti.
Come valu­tate il risul­tato della terza votazione?
Era quanto ave­vamo pre­vi­sto. La sfida ora è di andare alle ele­zioni con una vera con­trap­po­si­zione poli­tica tra i pro­grammi e i pro­getti per il futuro del paese. Senza il mer­ca­tino della paura e l’allarmismo, senza un clima poli­tico da guerra civile, per­ché tutto que­sta pro­voca danni al paese e la sua eco­no­mia. Noi abbiamo lavo­rato sem­pre per unire le forze demo­cra­ti­che e il nostro popolo. Non vogliamo divi­sioni. Il governo è stato costretto ad acce­le­rare per l’elezione del pre­si­dente della repub­blica per­ché altri­menti doveva far votare un altro pac­chetto di misure di auste­rità. Sape­vano molto bene che dopo le tre vota­zioni in par­la­mento dove­vamo andare alle urne. E loro sanno bene che per­de­ranno le ele­zioni. Per Syriza si pre­senta una vera sfida per cam­biare il nostro Paese e non solo. Per que­sto serve una grande alleanza elet­to­rale con un pro­gramma rea­li­stico, effi­ciente e prag­ma­tico. Syriza è coe­rente con tutto quanto ha detto e fatto. Non fa alleanze occa­sio­nali. Gli ultimi anni abbiamo visto di tutto, Nuova Demo­cra­zia e Pasok gover­nare insieme, un primo mini­stro venuto dalle ban­che senza nes­suna legit­ti­mità e una piog­gia di Memo­ran­dum e decreti fuori da ogni legit­ti­mità demo­cra­tica e parlamentare.
Syriza rap­pre­senta un peri­colo per l’Europa?
L’obiettivo prin­ci­pale del nostro pro­gramma è far diven­tare la Gre­cia uno stato mem­bro pari­ta­rio con pieni diritti den­tro l’Unione Euro­pea e den­tro l’eurozona. Un paese dove ci sarà in vigore lo stato di diritto e la giu­sti­zia sociale, con una cre­scita eco­no­mica senza que­sta atroce disoc­cu­pa­zione e la galop­pante reces­sione. Il pro­gramma di Syriza è pieno di pro­po­ste per cam­biare la situa­zione, pieno di pro­po­ste per vere riforme. Il governo uscente ricorre ad un allar­mi­smo peri­co­loso. È ine­vi­ta­bile che per­de­ranno le ele­zioni. Le pote­vano per­dere con dignità e senza cer­care di fare ulte­riore danno al nostro paese.
Le nostre pro­po­ste potranno aiu­tare l’Europa a rial­zarsi in piedi, per­ché dob­biamo risol­vere la que­stione del debito. Ora in tanti ammet­tono che la sola pro­po­sta pos­si­bile è la Con­fe­renza Euro­pea per il debito. Quando l’avevamo pre­sen­tata sem­brava che ave­vamo pro­po­sto la fine del mondo. L’unica pro­po­sta cre­di­bile per sal­vare l’Europa dal bara­tro è la nostra. Il voto dei greci sarà anche un voto per sal­vare l’Europa e risol­verà parte dei pro­blemi di tutti i paesi del Sud Europa com­presa l’Italia.
I
son­daggi dicono che Syriza vin­cerà le ele­zioni. Che dirà il giorno dopo all’Unione Europea?
Il governo che avrà come asse prin­ci­pale Syriza si muo­verà per cer­care rispo­ste effi­cienti e rea­li­sti­che a livello euro­peo, lato debito e poli­tica fiscale. Vogliamo met­tere ordine nelle nostre finanze e vedere la nostra eco­no­mia tor­nare a cre­scere. Obbiet­tivi impos­si­bili da rag­giun­gere quando il debito pub­blico vola al 180% del Pil. In tutti i paesi euro­pei che si sono appli­cate le misure di auste­rità sono aumen­tati i debiti e si è distrutta l’economia. Abbiamo biso­gno di far ripar­tire la nostra eco­no­mia e per que­sto ser­vono inve­sti­menti pub­blici. Per que­sto il patto di sta­bi­lità rap­pre­senta un cap­pio al collo dei popolo euro­pei.
Il pre­ce­dente governo era impe­gnato ad avere un sur­plus che doveva arri­vare al 4,5% in media per i pros­simi anni. Ma per avere un sur­plus di que­ste dimen­sioni in que­sta dram­ma­tica situa­zione signi­fi­che­rebbe di distrug­gere com­ple­ta­mente la nostra società. Dob­biamo libe­rarci da que­ste impo­si­zioni e tro­vare il modo di creare lavoro vero e ben remu­ne­rato, ridi­stri­buire la ric­chezza e lavo­rare per la coe­sione sociale della nostra società. Anche que­sti non sono solo pro­blemi della Gre­cia ma di tanti altri paesi europei.
Lei è anche vice­pre­si­dente del Par­la­mento euro­peo. Crede che una vit­to­ria di Syriza può avviare un cam­bia­mento in Europa tanto nei sin­goli paesi quando nelle isti­tu­zioni euro­pee?
Durante la cam­pa­gna per le ele­zioni euro­pee abbiamo visto un gran­dis­simo inte­resse da parte dell’opinione pro­gres­si­sta euro­pea per la situa­zione in Gre­cia e la vit­to­ria di Syriza nelle ele­zioni euro­pee. Con Syriza à nata una grande spe­ranza e noi abbiamo il com­pito di far diven­tare que­sta spe­ranza una con­creta realtà per cam­biare le con­di­zioni di vita dei nostri cit­ta­dini.

Come valu­tate la mobi­li­ta­zione di tanti ita­liani a favore di Syriza o per­lo­meno del diritto del popolo greco di sce­gliere libe­ra­mente il suo governo senza le pres­sioni e i ricatti?
Hanno visto giu­sto tutti quelli che hanno fir­mato l’appello «Cam­biar la Gre­cia — Cam­biare l’Europa», per­ché hanno una con­ce­zione glo­bale per la dina­mica della crisi e una visione soli­dale per risol­vere i pro­blemi den­tro l’Unione Euro­pea. Rap­pre­sen­tano tra l’altro una gran parte delle forze migliori dell’Italia. A molti di noi ha ono­rato il soste­gno dei cit­ta­dini ita­liani, di scrit­tori come Andrea Cami­leri o medici come Gino Strada. Que­sto ha molto signi­fi­cato per un paese in piena crisi uma­ni­ta­ria e con una parte della sua popo­la­zione senza nes­suna assi­stenza sani­ta­ria gra­zie alle poli­ti­che di auste­rità. Siamo con­tenti che tante per­sone che lavo­rano al mani­fe­sto, come la sua diret­trice, Norma Ran­geri, abbiano fir­mato l’appello.
In Syriza, dall’inizio, abbiamo detto che non lasce­remo nes­suno solo nella crisi. Noi abbiamo il com­pito di unire tutto quanto viene diviso da que­ste dram­ma­ti­che poli­ti­che di auste­rità. E cer­chiamo di farlo nel modo migliore, con la soli­da­rietà a livello nazio­nale e a livello inter­na­zio­nale. Solo così potremo rico­struire l’Europa con i suoi popoli. ll lea­der di Pode­mos Pablo Igle­sias ha detto recen­te­mente, e ha ragione, che le ele­zioni in Spa­gna alla fine dell’anno par­ti­ranno dalla Grecia.

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