domenica 18 gennaio 2015

“Gasparri va a trans? E poi fa il moralista!” di Alessandro Gilioli

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«È una notizia che ho trovato su un sito, Piovegovernoladro. Mi sono limitato a chiedere se fosse vero».
Così Maurizio Gasparri, intervistato su Repubblica, ha risposto a Maria Elena Vincenzi che gli chiedeva ragione del tweet qui sopra.
Insiste Gasparri: «Spero che non sia vero. Io registro e chiedo. Non ho affermato nulla. Non vedo perché non posso fare una domanda».
Tirare il sasso e nascondere la mano, nel meccanismo nei media, non è cosa nuova. Anzi, è un meccanismo consueto. Qualcuno lo chiama anche, semplicemente, gettare merda nel ventilatore.
Con la stessa identica dinamica mediatica farlocca, quindi, posso fare il titolo di questo post.
Di cui un po’ mi vergogno, s’intende, perché lo stile Gasparri non è un modello da imitare. Lo faccio solo perché sia a tutti ancora più chiaro in che cosa consiste la dinamica in questione.
E perché sia chiaro perfino a Gasparri: che ci si veda allo specchio.
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(Ps. Credo che anche ai lettori meno attenti sia evidente che questo post non parla della vita privata di Gasparri di cui non mi importa un piffero, ma di meccanismi mediatico-propagandistici ingannevoli e, soprattutto, irresponsabili; grazie)

Illazioni sulle volontarie, la gaffe di Gasparri su Twitter

 

ROMA . "È una notizia che ho trovato su un sito: "Piovegovernoladro". Mi sono limitato a chiedere se fosse vero". Sulla sua pagina, il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, ieri sera ha twittato: "Valeria e Greta, sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo ".

Senatore, perché quella frase infelice?

"Ho letto la notizia. Mi sono limitato a chiedere se fosse vera. Peraltro, a una persona che mi ha offeso per quelle parole, ho scritto di vergognarsi. E come ho detto a lui, ripeto a voi: un sito riportava che lo avevano detto le due ragazze ai pm. Ho anche scritto che spero non sia vero. Io registro e chiedo. Non ho affermato nulla".

Ma lei ha un ruolo istituzionale, forse Twitter non è il luogo in cui chiedere una cosa del genere. E non in quel modo.

"È un luogo di trasparenza. Si capirà se c'è un falso. Io non vedo perché non posso fare una domanda. Qual è il problema? Mica faccio un'affermazione, faccio solo una domanda".

Quel sito è autorevole?

"Che ne so".

Senatore, sono due ragazze che sono state in mano a rapitori siriani per quasi sei mesi.

"Senta, io sono contrario al pagamento del riscatto. Anzi, scriva che se rapiscono me, non voglio che il governo, di destra o di sinistra, paghi. Poi, non si sa cosa quelle due siano andate a fare in Siria e ora che sono state liberate ho letto che dicono pure di volerci tornare ".

Ci sono indagini in corso. E parliamo di due giovani donne. Lei è vicepresidente del Senato, magari poteva fare qualche verifica prima di intervenire.

"Mica parlo con i magistrati io. Cos'è questo tono inquisitorio? Il mio ruolo non mi impedisce di fare domande. E le faccio. Anche se questo non piace a Repubblica ".

Anche se lei in passato è stato vittima di giudizi e attacchi che poi si sono rivelati falsi: dovrebbe capire...

"Capisco che c'è un clima di censura. Non ho detto nulla, ho solo chiesto. E non c'è nulla di male. Se quel sito diceva falsità, qualcuno dovrà pagare. E stia attenta a non scriverle anche lei delle falsità".

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