sabato 12 settembre 2015

L’orgoglio di appartenere a Rifondazione Comunista


L’orgoglio di appartenere a Rifondazione Comunista


di Nando Mainardi
Vorrei sottolineare tre fatti che hanno a che vedere con l’iniziativa politica del nostro partito. Il primo è l’esito molto positivo della nostra campagna sul due per mille, che ha portato più di 43.000 mila persone a scegliere Rifondazione Comunista. Un dato che ci dice, tra le altre cose, del patrimonio di relazioni che il nostro partito ha saputo costruire e mantenere in questi anni, e che va ben al di là delle sole iscritte e dei soli iscritti. Un risultato che abbiamo raggiunto testardamente: basti pensare all’esclusione iniziale del Prc dall’elenco delle forze politiche che potevano fruire di tale strumento, e alla battaglia che abbiamo condotto e che ha portato alla riammissione del nostro partito. Non abbiamo certo risolto i nostri pesanti problemi economici, ma abbiamo fatto un passo in avanti. Il secondo fatto è il documento, predisposto dalla segreteria nazionale e approvato sabato scorso dalla Direzione Nazionale con due sole astensioni, che punta a dare concretezza agli indirizzi assunti – qualche mese fa – dalla Conferenza Nazionale di Organizzazione. Al centro vi sono ambiti e settori di intervento quali il rapporto con i territori, il tesseramento, la formazione, l’autofinanziamento, il radicamento sociale. Dopo anni di resistenza, è possibile – anche su questo fronte – fare dei passi in avanti: i segnali che arrivano sul tesseramento, in diversi territori, sembrano incoraggianti. Il terzo fatto è la Festa nazionale, che si terrà a Firenze da oggi a domenica prossima. Un appuntamento importante, o meglio tanti appuntamenti importanti: dibattiti, seminari, ed infine l’Assemblea nazionale dei segretari di circolo. Tre fatti che hanno a che vedere con l’orgoglio di appartenere a Rifondazione Comunista, ovvero la forza politica che in questi anni è passata attraverso tante difficoltà per poter mantenere la barra sulla necessità di un’alternativa alle politiche neo-liberiste e sul rifiuto dello schema del centrosinistra. Il nostro percorso è molto diverso da come viene rappresentato, talvolta, nel dibattito interno e sui social da certe posizioni, che descrivono un partito diviso tra veri comunisti e falsi comunisti, tra rivoluzionari e traditori, tra difensori del partito e cospiratori per il suo superamento. Un conto sono la discussione, le critiche e l’opposizione alla linea politica, il pluralismo, le diversità. Queste sono il sale di un partito come il nostro. Un altro conto è invece la trasformazione caricaturale della nostra linea politica e delle scelte assunte. In questo caso siamo all’autolesionismo. I tre piccoli grandi passi che ho ricordato dicono di quale sia la nostra bussola e che il perseguimento di un processo che unisca la sinistra italiana non è affatto in contraddizione né con il rilancio del Prc né con l’orgoglio di stare da questa parte. Questi tre piccoli grandi passi dovrebbero diventare un patrimonio comune di tutte le compagne e di tutti compagni, indipendentemente dalla collocazione interna o dalla mozione votata all’ultimo congresso. Sono sempre più convinto che ci sia bisogno di Rifondazione Comunista perché c’è bisogno di una politica che metta al centro i conflitti capitale-lavoro, capitale-ambiente e capitale-vita nella direzione di un altro mondo possibile. E che ci sia bisogno di Rifondazione Comunista per costruire una sinistra larga che – qui e ora – possa rappresentare un’alternativa per le tante e i tanti che si riconoscono nei valori della Costituzione e non si riconoscono nelle politiche liberiste praticate in Italia e in Europa. Anni fa parlavamo della necessità di abbinare radicalità ed unità. Ecco da dove ripartiamo: dalla radicalità, perché il nostro obiettivo di fondo deve essere dare concretezza alla nostra opposizione al sistema capitalistico e lavorare per un ribaltamento di prospettiva dei rapporti di forza, dopo decenni di restaurazione; dall’unità, per fare un passo in avanti coinvolgendo le forze organizzate, i singoli, le risorse e le energie che stanno a sinistra per sconfiggere le politiche neo-liberiste e quell’ampio schieramento trasversale che in questi anni le ha praticate combinando un disastro sociale planetario. Radicali e unitari, con l’orgoglio di appartenere a Rifondazione Comunista.

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