mercoledì 28 ottobre 2015

Roma ha bisogno di Sinistra! Documento del Circolo SEL Testaccio - San Saba - Aventino.

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Roma ha bisogno di Sinistra! Riportiamo qui sotto il documento condiviso da tutte le iscritte e tutti gli iscritti di SEL Testaccio - San Saba - Aventino in merito alla vicenda romana e al futuro della Sinistra a Roma.
Roma ha bisogno di Sinistra! Negli ultimi giorni, il Circolo SEL Testaccio si è riunito più volte e ha cercato di raccogliere opinioni e umori delle iscritte e degli iscritti su quanto è accaduto in Campidoglio e sulla costruzione della nuova Sinistra. I due temi si intrecciano profondamente: l’agire multiforme e disomogeneo del nostro partito intorno ai “fatti di Roma” è stata la rappresentazione plastica dell’assenza di una vera linea programmatica e di democrazia interna.
Questi nodi sono drammaticamente venuti al pettine nei giorni scorsi, quando il PD ha deciso di staccare la spina al governo Marino. SEL, che si trovava ancora in maggioranza nonostante l’uscita dalla Giunta, si è trovata davanti a un bivio: partecipare all’attacco sfrenato del Partito Democratico al sindaco, vuoi con il voto alla sfiducia o con la semplice richiesta di dimissioni – con il rischio di essere accusati di asservimento al renzismo romano – o scegliere la via della passività – che ci avrebbe disegnato come ipergarantisti sulla vicenda degli scontrini.
Come poi si è evoluta la vicenda è chiaro a tutti: SEL ha chiesto a Marino di andare a riferire in aula – salvo il fatto che i giornali hanno potuto approfittare dell’esistenza di un post su facebook di Fratoianni e di un comunicato di Paolo Cento in cui si annunciava la possibilità di una mozione di sfiducia per scrivere a cuor leggero che SEL prestava la propria mano al PD per sferrare il colpo di grazia a un sindaco inviso a Renzi. A ciò si è aggiunto un ulteriore passo compiuto da Gianluca Peciola, che ha annunciato l’apertura a Marino sulla base di un cambio di marcia nella sua amministrazione.
È evidente che il tutto si è svolto in tempi molto ristretti, che consentono di scrivere due righe su facebook ma non di convocare SEL Roma per un doveroso confronto interno; ma se dietro a tutti gli attori che hanno avuto una parte importante nelle vicende di questi giorni ci fosse stato un partito solido, con una linea programmatica netta e una reale democrazia interna, non saremmo arrivati a questo punto.
Nel dibattito strettamente attuale, in SEL Roma, sono state date molte colpe ai singoli esponenti per le fughe in avanti, gli annunci dati in pasto alla stampa senza la minima condivisione interna; e certamente in molti avrebbero potuto … comportarsi meglio; ma se si vuole analizzare e risolvere un problema, forse, bisogna trovarne la radice. E la radice si chiama alleanza con il Partito Democratico.
Come avrebbe potuto, SEL, preservarsi dallo scendere a patti con il PD, se fino a ieri ci ha condiviso un percorso di governo, a Roma? Solo un’uscita dalla maggioranza stabilita in precedenza ci avrebbe salvato un’immagine comunque molto opacizzata; sarebbe stata l’occasione di prendere le distanze da Marino e Marchini a partire dai temi, dal fatto che l’amministrazione stava disattendendo il programma su cui nasceva Roma Bene Comune: la questione del salario accessorio dei dipendenti comunali, l’emergenza asili nido e il conflitto con le maestre, il sostanziale abbandono delle periferie, la proposta di privatizzazione di Ama e Atac.
Tuttavia, nelle varie assemblee provinciali in cui qualcuno ha avanzato questa proposta, il gruppo dirigente romano si è diviso, rivelando mirabilmente la fragilità di questa struttura-partito. In SEL, la decisione sulle alleanze ha sempre preceduto la riflessione sui programmi. Ed è chiaro che, procedendo in questo modo, laddove si decida aprioristicamente di allearsi con il PD, la linea programmatica non potrà che essere molto ambigua. C’è bisogno di rimettere al centro i temi, e, tra questi, dare la priorità assoluta all’emergenza sociale che imperversa nel paese, nelle regioni, nelle città, nei municipi. Per fare questo, abbiamo bisogno di dar vita a una sinistra politica unita e non frammentata com’è ora, che torni ad avere il suo naturale interlocutore nelle associazioni, nei sindacati e nei movimenti. Abbiamo bisogno, lo ribadiamo con forza, di dar vita a un nuovo partito solidamente strutturato, identificarlo con un programma che metta in primo piano i diritti sociali e civili, amalgamarlo con nuove pratiche di comunicazione ed eleggere un gruppo dirigente innovativo. Fatti i temi e le persone, si fanno le alleanze; e, se ci sono casi in cui il dialogo con il Partito Democratico è possibile, tra questi non c’è Roma, piazza ovviamente troppo ambita dai renziani per non assediarla.
Alla luce di tutto ciò e in vista delle non lontane elezioni per scegliere il prossimo governo capitolino, tutte le iscritte e tutti gli iscritti di SEL Testaccio chiedono con forza che la proposta della sinistra per Roma sia una lista unitaria e assolutamente slegata dal PD: un cantiere, una proiezione in scala ridotta della nuova sinistra nazionale. E che la volontà delle iscritte e degli iscritti di non allearci con il Partito Democratico sia verificata democraticamente tramite assemblee di municipio resocontate in federazione.
Per costruire e divulgare al meglio questo progetto politico, pensiamo sia opportuno individuare, quanto prima e in modo partecipato, alcuni punti-chiave di quello che sarà il suo programma (ad esempio potenziamento e valorizzazione dei servizi pubblici, emergenza abitativa, investimenti sulla cultura e sulle rinnovabili, interventi di manutenzione edilizia nelle scuole) e lavorare attivamente con riunioni, gazebo, volantinaggi, attività web e quant’altro.
Da parte nostra, ci rendiamo disponibili sin da ora ad attivarci nell’ottica di una proposta di Sinistra per Roma. Questo chiediamo, questi i propositi usciti dalla riunione con il nostro Coordinatore nazionale e questa la richiesta che viene da tutte le compagne e tutti i compagni del nostro Circolo.
Roma ha bisogno di sinistra. Quella vera, quella che si respira per strada quando alla cittadinanza viene restituita la possibilità di un vivere civile. Fuggendo alle logiche di potere di cui è impregnato il partito della nazione e identificandoci ovunque con le istanze sociali, questo è possibile.
Sinistra Ecologia Libertà Testaccio – San Saba - Aventino

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