giovedì 5 novembre 2015

La ripresa nel mondo di Alice di ilsimplicissimus


Non c’è giorno che il ceto dirigente di questo Paese non faccia mostra di ottimismo peloso e non inneggi alla ripresa, forte della complicità dei media che si fanno megafono delle parole d’ordine e dei dati di fantasia arrivando parlare di straordinario successo persino di fronte ai numeri fallimentari dell’Expo (vedi qui). E quando proprio non è possibile mettere la vernice rosa al grigio scuro, allora si tace o magari lo si dice in qualche pagina che non arriva al grande pubblico. Niente di nuovo sotto il sole: quarant’anni fa ci fu il caso di una emissione di nuove azioni di una piccola banca che non era stato notificato ai clienti o agli azionisti per poter permettere solo ad alcuni di partecipare, ma che era annunciato in un foglio A4 solo sulla porta delle toilettes. Però dai piccoli inghippi di provincia si è passati a un discorso globale.
Bene, la ripresa si diceva:  purtroppo gli indicatori classici dell’ attività economica latitano completamente e l’aumento di consumo energetico che ci si dovrebbe aspettare in presenza di una crescita semplicemente non esiste a meno che la Snam non menta: l’utilizzo di gas  diretto o per produzione di energia elettrica fa registrare a ottobre un bagno di sangue: un meno 10%nel settore industriale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, raggiungendo quasi il record negativo del 2013. E anche i consumi elettrici generali dopo la lunga estate calda che ha costretto all’uso intensivo dei condizionatori ha fatto sboom e  in ottobre fa segnare un – 9% rispetto allo stesso mese del 2014. Tutto questo nonostante il traino delle vendite di auto che -sebbene in vistoso calo rispetto al resto dell’anno – sono state comunque dell’ 8, 6% superiori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Fatto che svela come molti delle auto fiat siano costruite parzialmente o interamente altrove. Del resto anche il consumo dei carburanti per autotrazione che era aumentato dell’1,4 per cento nei primi otto mesi dell’anno, grazie a un calo del prezzo mediamente intorno al 10%, a settembre ha fatto registrare diminuzioni del 2%. Ma vedete  il Centro Studi Promotor che si occupa di mettere assieme questi dati si limita fornisce una spiegazione grottesca anche alla luce dei nuovi scandali nel mondo dell’auto: la diminuzione non sarebbe “coerente né con la ripresa dell’economia ( sic!) né con l’andamento del mercato, che fa registrare tassi di crescita significativi per i veicoli”. Dunque la ragione, starebbe nel miglioramento dei consumi  dei nuovi veicoli immessi in circolazione. Che menti (tori).
Eppure ottobre avrebbe dovuto essere il mese in cui la ripresa avrebbe dovuto consolidarsi e dare segnali di non essere solo un’ effimera e sospetta fiammata statistica: invece da settembre si è assistito a una nuova recrudescenza di fallimenti che hanno riattinto i livelli del 2009. Stranamente il record numerico delle chiusure nel commercio e turismo si sono verificate in Lombardia dove il settore avrebbe dovuto essere sostenuto dalle meraviglie dell’esposizione universale che invece sembra aver fatto da volano negativo.
Sembra la corsa della regina rossa di Alice che pare frenetica, che viene appassionatamente raccontata, ma invece di avanzare rimane ferma e anzi arretra.  Appunto è solo una favola.

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