domenica 13 dicembre 2015

"Ricostruzione del centrosinistra o uscita a sinistra dalla morte del centrosinistra". Intervento di Franco Ferrari




Il Manifesto di stamattina riporta, virgolettata, una dichiarazione di Vendola che a mio parere chiarisce bene uno degli ostacoli al processo unitario a sinistra: "Il centrosinistra è morto. Lo ha ucciso Renzi. Per ricostruirlo bisogna battere il renzismo". La citazione contiene tre proposizioni. 1) "Il centrosinistra è morto". Su questo penso che siamo quasi tutti d'accordo. la differenza di analisi sta nel decidere quando sia avvenuta la sua morte. Per alcuni, e io sono tra quelli, era morto con la crisi e la caduta dell'ultimo governo Prodi. Ma questa è una differenza che riguarda il passato. 2) "Lo ha ucciso Renzi". Su questa affermazione c'è già un punto importante di dissenso. A mio parere il centrosinistra è morto per ragioni "strutturali". L'ipotesi di praticare un liberismo temperato sostenuto da un blocco sociale interclassista portava inevitabilmente in un vicolo cieco. Renzi, quindi, non ha "ucciso" il centro sinistra ma ha preso atto della sua sconfitta, uscendone a destra. Ha scelto di puntare su un altro blocco sociale decisamente classista, apertamente dalla parte del capitale contro il lavoro (Confindustria, Marchionne, ecc.) in grado di perseguire con decisione una presunta "modernizzazione" liberista dell'Italia. 3) La sconfitta del renzismo è necessaria per "ricostruire il centrosinistra". Qui la differenza di analisi o di valutazione del passato si trasforma in differenza strategica sul futuro. Una parte della sinistra, e io condivido questa seconda opzione, non pensa affatto che si possa e che si debba "ricostruire il centrosinistra". Lasciamo da parte la contraddizione logica, che è anche politica, di voler ricostruire qualcosa che è "morto". Rifiutare questa opzione Vuol dire lavorare alla costruzione di un soggetto politico che si basi su una diversa strategia con un diverso blocco sociale da quello del fu centrosinistra, con altri contenuti programmatici, con altre forme di organizzazione e con una diversa idea dei rapporti di forza politici all'interno di questo blocco. Chiarito questo punto di differenza strategica (ricostruzione del centrosinistra o uscita a sinistra dalla morte del centrosinistra, che non implica affatto una deriva settaria) si può porre il terreno dell'unità in un altro modo, più limitato e più realistico, ciascuno nella propria autonomia: come convergenza tattica sul terreno della lotta al renzismo.

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